Marcos Chicot
L’assassinio di Socrate. Marcos Chicot ospite del Noir In festival Milano 5 dicembre
Salani
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Le sanguinose guerre del Peloponneso fanno da sfondo a “L’assassinio di Socrate”, ultimo e pluripremiato romanzo dello spagnolo Marcos Chicot che sarà ospite a Milano del Noir in Festival.
L’appuntamento con Marcos Chicot è per il 5 dicembre alle ore 18.30 presso la Fondazione G. Feltrinelli a Milano
Chiariamo subito una cosa, definirlo thriller (così è presentato) rappresenta un po’ una forzatura, siamo piuttosto di fronte a un grande affresco storico, il cui finale, cioè la morte del filosofo Socrate non rappresenta certo un colpo di scena, almeno per chi ha una minima infarinatura di cultura classica. Ne si deve pensare che la vicenda ruoti tutta attorno alla figura del filosofo, che è più una sorta di spirito guida, l’uomo più sapiente al mondo come lo definisce l’oracolo di Delfi, che ne preannuncia anche la tragica fine all’amico Cherefonte, è ritratto anche in vesti poco consuete come quelle del soldato compito cui dovevano sottoporsi tutti gli uomini liberi di Atene (per gli spartani era anche peggio), o di marito e padre (molto godibile l’interpretazione non convenzionale della moglie Santippe), ma spesso resta dietro le quinte lasciando spazio ad altri protagonisti dell’intreccio, sia che si tratti di personaggi storici, come Pericle, Aristofane, il fedele allievo Platone, oppure creati dalla fantasia dello psicologo prestato alla scrittura. L’intreccio, come prevedibile, punta molto su questi ultimi, sulla storia di Perseo, abbandonato fanciullo ai Taigeo, là dove gli spartani lasciano i bambini giudicati non abbastanza forti per entrare a far parte della miglior elite guerriera del mondo antico. Il suo destino intreccia quello dei personaggi storici senza inficiare la certosina ricostruzione di Chicot che ha passato anni a raccogliere la documentazione necessaria, per poi tratteggiare una storia corale che riprende in molti tratti le atmosfere della tragedia classica.
Tanta attenzione all’accuratezza documentale nulla toglie al fascino della scrittura dell’autore spagnolo che sa raccontare la Storia (quella con la S maiuscola) dandole ritmo e atmosfera, immergendo il lettore nella Grecia classica con efficacia (tanto che forse non sarebbe una cattiva idea proporne la lettura almeno nei licei, nonostante le 730 pagine).
Finito il libro non perdetevi la lettera ai lettori con cui Chicot illustra come è arrivato a concepire e poi costruire il libro, raccontando poi alla fine una sua storia personale che “come il romanzo riguarda genitori e figli”, in particolare la sua Lucia, nata con la sindrome di Down. “In quell’istante la mia vita cambiò. In meglio” spiega dedicando alla piccola, che ha ora sette anni, il libro e chiedendo a tutti di dedicare pochi minuti a conoscere meglio cosa è la sindrome, andando sul suo sito www.marcochicot.com ove è anche disponibile a interagire con chiunque voglia saperne di più.