Non avrebbe potuto avere un titolo diverso da “Commedia nera” quest’ultimo romanzo di Francesco Recami, edito da Sellerio. La nuova storia, che si allontana momentaneamente dalla serie dedicata alla casa di ringhiera, è il resoconto grottesco e cinico del rapporto di abuso e manipolazione che lega un uomo e una donna, con una vittima insolita.
Non è infatti Maria Antonietta Salvatores, commissario di polizia dal fisico statuario e dagli appetiti sessuali insaziabili, a subire violenze fisiche e torture psicologiche nella quotidianità claustrofobica dell’appartamento di un palazzo ubicato in una città mai nominata. L’ufficiale di Pubblica Sicurezza divide l’abitazione con Antonio Maria Cotroneo – il marito – e tutta una serie di giovani subalterni ospiti che contribuiscono a placcare le sue voglie. Ed è proprio il consorte il protagonista di questa vicenda di umilianti soprusi. L’ex sarto, ritiratosi dal lavoro e dalla vita a causa di una misteriosa “patologia fobica grave” , vive segregato in casa e passa il tempo guardando i cartoni animati di Willy il coyote, preparando sofisticati manicaretti da condividere a tavola con la moglie e i suoi amanti. Conclusa la quotidiana opera di servitù si rimette davanti alla televisione per un nuovo episodio del cartoon preferito, mentre Maria Antonietta, occupata in camera da letto, ogni volta che raggiunge l’orgasmo canta: “vola via tempesta… non turbar molesta… del piccin la nanna”.
La donna brutalizza qualsiasi persona le capiti a tiro. Risolve casi bizzarri e complicatissimi piegando gli ignari indiziati a finte confessioni ottenute con metodi da Abu Ghraib. E al tristemente noto carcere iracheno assomiglia lo sgabuzzino adattato a cella di rigore dove Antonio Maria è costretto a scontare le punizioni inflitte dalla moglie aguzzina, con le canzoni di Donatella Rettore che risuonano ininterrottamente come supplizio aggiuntivo.
E allora, che fare per sottrarsi alle sevizie? Prima la fuga, studiata con sistemi degni di una puntata dei Looney Tunes. Poi la vendetta, magari assecondando quell’avanzo di galera di Costa Santuzzo, evaso proprio per vendicarsi del commissario Salvatores. Ma come per un Willy il coyote in perenne lotta con Beep Beep, i tentativi di Antonio Maria sono destinati a un miserabile fallimento, ritorcendosi ogni volta contro lo sfortunato ideatore. Eppure l’uomo è sicuro di aver assistito all’ultima puntata, quella in cui il pennuto, fuori da ogni previsione, finisce male. Ne è certo oltre ogni ragionevole dubbio. Ma può la vita reale seguire la logica di un cartone animato? Alla fine di “Commedia nera N. 1” qualcuno lo scoprirà. Resta da capire se toccherà al debole Antonio Maria o alla spietata Maria Antonietta.