L’ottava edizione del premio letterario La provincia in giallo, Garlasco Pavia del 12 aprile 2019, organizzato dal Rotary Club Cairoli, con una grande giuria, presieduta da Mino Milani e formata da Bianca Gravelli, Andrea Maggi, Giuliano Pasini e Flavio Santi, ha visto la vittoria di Raul Montanari e con il suo “La vita finora” Baldini + Bastoldi.
Nella bella atmosfera dell’affollatissimo Teatro di Garlasco, pieno all’orlo fino al loggione, si è svolta la cerimonia finale di premiazione. Montanari ha generosamente e simpaticamente raccolto in un unico abbraccio gli altri finalisti Fulvio Ervas,”C’era il mare”, Marcos y Marcos e Mariolina Venezia, “Rione Serra Venerdì” Einaudi.
“Siamo molto soddisfatti per la partecipazione di autori ed editori al Premio, la più alta in otto anni, e soprattutto per la grande qualità degli autori in gara” ha dichiarato formalmente Bianca Garavelli, sia in veste di giurata che come Presidente del Rotary Club Cairoli.
Scopo del Premio è focalizzarsi su testi giallo noir di autori italiani o che scrivano in italiano che hanno privilegiato l’ambientazione provinciale.
Nel corso della cerimonia sono stati assegnati altri due importanti riconoscimenti:
Premio speciale “La provincia di Pavia in Giallo” a Paola Mizar Paini con il suo “La casa delle ombre” Frilli.
Per la saggistica “in giallo” il “Premio Giuseppe Lippi” è andato a Eleonora Carta con il suo “Breve storia della letteratura gialla”, Graphe edizioni.
Il “Premio letterario La provincia in giallo” è sostenuto dall’ILPRA Packaging Solutions, dal Comune di Garlasco e dal Rotary Club Cairoli.
E ora una breve sintesi del romanzo vincitore dell’ottavo Premio.
La provincia in giallo: La vita finora di Raul Montanari
Autunno 1916. Marco Laurenti, trentacinquenne, precario, professore alle medie con un passato fatto di sofferenze familiari e un presente senza orizzonte, parte da Milano per andare a insegnare in uno sperduto paesino della bergamasca, in cima a una vallata isolata ancora in balia della natura e degli uomini. Nel corso di tre mesi e mezzo, Laurenti, un uomo che vorrebbe insegnare ma teme di essere un cattivo professore,vivrà “l’unica vera avventura della sua vita”. Poco prima di raggiungere la sua meta, irretito da una ragazza che vuole un passaggio, verrà circondato e assalito da un gruppo di adolescenti, bulli sfrenati capitanati da un certo Rudi, un sedicenne capobranco che vuole impadronirsi della sua macchina. Scoprirà ben presto e a sue spese che questi adolescenti saranno i suoi allievi (nel posto esiste solo una scuola) e che la casa trovata in affitto in paese appartiene ai genitori del temibile capobranco sedicenne. Rudi, sicuro di sé e spalleggiato anche dalla famiglia, ingaggia con il nuovo docente una vera battaglia che va dalla aperta contestazione in aula per tutto quello che Marco dice, ma e soprattutto per quanto avviene fuori. Ciò nondimeno Marco non è vile e quando verrà il momento saprà battersi contro il Male nella sua incarnazione più spaventosa: un allievo, figlio dei nostri tempi devastati dall’idiozia tecnologica, che manipola compagni e adulti, plagia due ragazzine fino a ridurle a schiave sessuali, bullizza e cyberbullizza e sfrutta i social per ottenere una supremazia fredda, terribile, disumana. Come riuscire a mettere un freno al disastro provocato in una comunità dell’ incontrollata arma fornita dai social network in mano dei più giovani? Di fronte a Rudy perfino il Male tradizionale, che nella storia si nasconde dietro il volto di un ex criminale di guerra, sembra solo il triste retaggio di un passato, più doloroso che minaccioso. Tutto in quel paese sperduto è inquietante: la scuola, gli allievi, il padre di Rudi, nostalgico del nazismo, oppure un innamorato del dominio assoluto paragonabile a un signore feudale nel bisogno di possesso, il vicino di casa, un ufficiale serbo che scoprirà essere un’ex tigre di Arkan, la “casa del Serpente” in cui i ragazzi si danno appuntamento per inscenare riti e consumare cocaina. Persino il gentile prete è solo un peccatore che sa tutto di tutti. Un drammatico scontro fra generazioni, combattuto sull’orlo di una frattura che percorre tutta la realtà in cui viviamo oggi, non potrà che contare le sue vittime e molti nodi rimarranno irrisolti lo stesso. Anche e perché fino all’ultimo Marco crederà di poter intravedere in Rudy una qualche umanità. Teniamo bene a mente che, in certe battaglie drammatiche come quelle narrate in queste pagine, neppure la vittoria lascia in bocca il rassicurante sapore dell’happy end.
Quando è salito sul palco per presentarsi al pubblico prima della premiazione Raul Montanari ha avuto l’affettuosa delicatezza di ricordare a tutti noi la grande e immensa persona che era Andrea G. Pinketts.
Raul Montanari vince il premio La Provincia in Giallo 2019
Patrizia Debicke