Yeruldelgger – Tempi selvaggi on BlogTour- I personaggi

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“Finalmente in libreria il secondo capitolo della saga dedicata a Yeruldelgger. Dopo il primo, emozionante thriller, Fazi Editore ci propone la seconda avventura della saga scritta da Ian Manook, pluripremiato ed eccellente scrittore.

Ultima tappa del blogtour, dopo la tappa su ThrillerNord  riguardante le ambientazioni, oggi raccontiamo qualche anticipazione sui personaggi, dedicata ai lettori che non hanno ancora avuto modo di leggere Tempi selvaggi.

 

Innanzitutto, il personaggio principale, motore della storia, fondamenta di tutto e tutti: Yeruldelgger. Un poliziotto brusco, apparentemente privo di sentimenti, risoluto e cazzutissimo. Con Yeruldelgger non si scherza, guai a farlo arrabbiare, guai a sfidarlo, guai a mettere in dubbio le sue minacce. Yeruldelgger non ha niente da perdere, ha solo un’anima logorata dal dolore per la perdita della figlioletta a causa del suo impegno nella lotta contro la criminalità. È un peso che non riesce e probabilmente non riuscirà mai ad abbandonare il suo cuore gigante. Nonostante abbia scoperto – e punito – chi aveva commissionato l’omicidio della sua bambina (ma per questa storia bisogna tornare indietro, al primo capitolo della saga: Morte nella steppa), il ricordo dell’amore della sua bambina lo devasta profondamente. Anche perché, perdendo Kushi, ha perso anche sua moglie, impazzita dal dolore, e la sua primogenita Saraa. Con difficoltà è riuscito a ricucire i rapporti con Saraa, che però rimane ancora piuttosto distante e non si lascia travolgere dallo sconfinato amore che suo padre prova per lei. Yeruldelgger è un commissario determinato, inarrestabile, disposto a tutto per ottenere ciò che vuole. Spinto da un senso di giustizia superiore, Yeruldelgger crede nella sua funzione di commissario di polizia, anche se non rispetta assolutamente le procedure tradizionali e fa tutto a modo suo. Usando anche la violenza, minacciando i criminali, facendogli vivere il vero terrore, imprigionandoli, ammanettandoli, minacciandoli durante una folle corsa in un’auto che sta per schiantarsi… Un personaggio duro, pieno di energia, che apparentemente sembrerebbe folle ma che rappresenta la saggezza e la spiritualità di chi è disposto a battersi fino ai denti per ciò in cui crede e per ciò che ama. Yeruldelgger, infatti, sotto quella scorza da duro e il carattere complicato, ha un cuore talmente gigantesco e caloroso che nessun lettore potrebbe, mai, contestargli nulla: neanche i suoi metodi di indagine non proprio ortodossi!

Oyun è la collaboratrice più affezionata a Yeruldelgger. Oyun ha un carattere forte, deciso e determinato. È una donna che non ha voglia di essere trattata come una donna. È una donna coraggiosa, che ha affrontato esperienze terribili, che è riuscita a superarle solo grazie alla determinazione e all’orgoglio che ne impregnano il carattere. Oyun ha subito una terribile violenza, durante la quale è quasi morta. Ha il corpo pieno di cicatrici e per molto tempo non ha voluto nessuno al fianco, ancora troppo sconvolta per avere un qualsiasi tipo di rapporto. La Oyun di questo secondo capitolo è frastornata, pur sempre scaltra e furba come la solita Oyun, ma decisamente più distratta e meno sottile. Perché un soldato le ha rubato il cuore, facendo tornare in lei la voglia di vivere l’amore e il sesso.

Solongo è il medico legale del corpo di polizia. Yeruldelgger la conosce da moltissimi anni, sa che è una donna dolce, che quando ama, ama per davvero. Solongo racchiude tutta la saggezza mongola per eccellenza. Vive in una yurta, cucina cibi tipicamente mongoli e conosce tutte le antiche tradizioni. Il suo cuore è grande e generoso, ma non si fa beffare da nessuno e nessuno può sfiorare ciò che lei ama: è in grado di diventare una belva, scatenando l’inferno, se posta nella condizione.

Gantulga è un bambino vissuto in strada, un piccolo criminale che dormiva negli androni dei palazzi o nelle fogne, prima di incontrare Yeruldelgger. Il commissario intuisce le potenzialità del ragazzino e, insieme a Oyun, lo salva dalla vita di strada. Gantulga viene scelto per diventare un monaco del Settimo Monastero perché è coraggioso, determinato e ha lo spirito del guerriero: ha solo bisogno di un po’ di saggezza e pacatezza.

Ganzorig, l’avvocato che assiste Yeruldelgger, anche lui monaco del Settimo Monastero. Ganzoring conserva l’arte inafferrabile del pensiero e dell’azione. È, come Yeruldelgger, un monaco guerriero, istruito e praticamente perfetto. Affilato, preciso, non spende parole o azioni ininfluenti. È spaventosamente preciso, meticoloso, quasi privo di emozioni: questo è però un giudizio fuorviante, poiché i monaci guerrieri del Settimo Monastero sono uomini dotati di facoltà, intellettive e fisiche, ben superiori a quelle normali.

Bekter è il capo degli Affari Interni, che non approva la metodologia di Yeruldelgger e si fa beffare da una falsa prova per incriminare il commissario. È un uomo determinato e anche un po’ egoista, spera di risaltare nei confronti del commissario ma, nel momento in cui si sente in torto, riesce a fare un passo indietro e ad ammettere le proprie colpe. Un uomo forte e competitivo, ma che sa essere anche affidabile, corretto e dedito al proprio lavoro.

Saraa è la figlia maggiore di Yeruldelgger. Nel primo capitolo della saga, Saraa non voleva saperne del padre. Lo odiava, lo disprezzava profondamente, colpevolizzandolo della morte della piccola Kushi e della conseguente follia della madre. In Tempi selvaggi, Saraa accetta un rapporto con suo padre, ancora non troppo forte e consolidato ma profondo e indissolubile: lo sa lei, nonostante voglia ancora tenerlo lontano per paura di essere ferita, e lo sa lui, Yeruldelgger, che per rispetto e per amore non avanza se non invitato.

Steve è il fidanzato di Sara. Yeruldelgger, da buon padre, è geloso di lui e lo guarda con sospetto. Il ragazzo però è parecchio sveglio e attivo, interessato al bene di Sara.”

Federica Bruno

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