Ritorna Giorgia Cantini, l’investigatrice di Quo vadis, baby?, creata da Grazia Verasani e portata sul grande schermo da Gabriele Salvatores.
In questa seconda avventura la Cantini si trova a muoversi in una Bologna immersa nella calura d’agosto continuando ad aggrapparsi alle sue inquietudini, alle sue passioni: la musica, i gin lemon, gli angoli ancora vivi della sua cittŕ, il ricordo della sorella morta e degli amici lontani. E le storie talvolta tragiche, spesso grottesche, dei suoi clienti. É proprio una di queste storie a strappare Giorgia dall’ozio estivo: deve indagare su Vanessa, Van per chi la conosce, una prostituta d’alto bordo scomparsa dopo un festino a luci rosse della Bologna bene, abbandonando il figlio di dieci anni.
Quando il corpo di Van viene ritrovato senza vita nella Grotta delle Fate, a due passi dalla casa di famiglia vicino a Sasso Marconi, Giorgia comincerŕ un’indagine che la porterŕ dai salotti dell’alta borghesia alla quiete delle colline bolognesi, scavando nel passato di una famiglia e nei suoi segreti portati, anzi quasi tramandati, come un fardello da madre a figlia.
Attraverso un quaderno dove la aragazza ha trascritto la sua ansia di fuga verso una vita diversa, i racconti di Rolando – partigiano nella seconda guerra mondiale -, la complicitŕ del suo vicino di casa, un ex attore di film hard-core e inciampando nell’attrazione per il giovane Nicola, Giorgia cercherŕ di svelare il mistero della morte di Van.
Un romanzo che si legge piacevolmente in cui si respira Bologna nelle afose notte agostane e con un finale che non mancherŕ di stupire.
Velocemente da nessuna parte
paolo roversi