Un sudario non ha tasche



Horace McCoy
Un sudario non ha tasche
Terre di mezzo
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E’ l’America degli Anni Trenta, attualissima nella sua crudezza, a restituire passione e spessore a un mestiere svolto con metodi da artigiano e indefessa volontà dal protagonista di “Un sudario non ha tasche” di Horace McCoy (Terre di mezzo editore). In una cornice da bulli e pupe, aggressioni a suon di botte e un velo di rimpianta ingenuità (e nerissimo finale), si ambienta il romanzo dello scrittore noto soprattutto per “Non si uccidono così anche i cavalli?”, anch’esso pubblicato da Terre di mezzo, da cui è stato tratto l’omonimo film di Sydney Pollack. Protagonista della storia il giornalista Mike Dolan che abbandona una comoda posizione da cronista sportivo del quotidiano di punta della città di Colton per fondare una sua creatura: il Cosmopolite, nato con l’ambizione di raccontare solo la verità e smascherare il volto corrotto e dei potenti della città. Affiancato da un collega con simpatie dichiaratamente comuniste e da una segretaria dalle “labbra più rosse della storia” e una personalità prorompente, Dolan si avventura sui terreni più scomodi fino a individuare una società segreta razzista e xenofoba. Scoperchiare il pentolone, costerà caro al cronista che, però, non arretrerà di un passo. Un libro godibile nella lettura e di valore civile, immancabile nella libreria degli amanti dell’hard boliled più raffinato, dove le scazzottate, la violenza, la lotta dell’eroe solitario assolvono una funzione più alta e più scomoda, quella, sempre attuale, di denuncia sui lati oscuri del potere. Tanto che lo stesso romanzo ebbe enormi difficoltà ad uscire negli Usa.

Matteo Chiari

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