In questo noir di Fred Vargas sono presentati tre storici che saranno protagonisti di alcuni dei suoi romanzi: Marc, Mathias e Lucien.
Tutti loro stanno attraversando un periodo, più o meno lungo, di difficoltà economica, e anzi si definiscono senza problemi dei morti di fame: due di loro non hanno nemmeno un lavoro degno di questo nome ma ossessivamente si dedicano alla ricerca storica.
Tutta colpa d’Alfredo
In questo giallo, ambientato a Bologna nell’estate del 1998, l’io narrante si presenta fin dall’inizio. O, meglio, si definisce come una persona che “può raccontare come sono andate le cose, il mio nome, però, non posso farlo”. Veniamo così a sapere che il racconto che stiamo per ripercorrere è frutto degli appunti che lui ha raccolto su una storia realmente accaduta dieci anni prima: chi scrive tiene anche a scusarsi per la forma scelta, il racconto, perché è “uno strumento precario” nell’epoca del villaggio globale, senza cioè l’immediatezza di un blog o di un social network.