Pianoforte vendesi

Torna Gioietta Ribaldi, la vecchietta svanita che in Olive comprese suonava al pianoforte l’ Internazionale mentre il Duce conquistava l’ Africa. La ritroviamo protagonista, insieme a un ladruncolo dalle mani affusolate detto il pianista, del racconto fiabesco Pianoforte vendesi ambientato a Bellano la notte del 5 gennaio 1966, notte in cui da circa 400 anni si festeggia la Pesa Vegia con il corteo dei Re Magi, la corsa per le vie del paese e il falò in riva al lago.
La gente si riversa per le strade e le case restano incustodite …

Nato come testo inedito di Andrea Vitali, è diventato spettacolo teatrale con l’adattamento e la regia di Antonio Ballerio, che l’aveva portato in tour nel 2006 con i Sulutumana, autori della colonna sonora.
Fu anche trasmesso da Radio Due alla vigilia di Natale.

Pubblicato nel 2008 per i Corti di Carta del Corriere della Sera, è stato ripubblicato da Garzanti contemporaneamente all’audiolibro edito da Salani, letto da Andrea Vitali con le musiche e le canzoni dei Sulutumana.

Come è nata l’idea di far uscire insieme libro e audiolibro?
L’idea della uscita contemporanea è venuta perché il testo ha avuto la sua prima diffusione attraverso lo spettacolo teatrale e insieme ai Sulutumana si è pensato di recuperare parte di quel lavoro per realizzare un audiolibro.

Avete utilizzato per l’audiolibro la stessa colonna sonora dello spettacolo teatrale?
“Canzone del calzolaio ubriaco”, “Canzone dell’amante che se ne va”, “Legura” e “Appeso per la luna” contenute nell’album Arimo erano state composte appositamente per questo spettacolo ma ora vengono proposte in arrangiamenti nuovi e ci sono anche nuove composizioni.

Pianoforte vendesi era stato rappresentato in diversi teatri tra cui il Piccolo di Milano. Lo riproporrete?
Con i Sulutumana proporremo una cosa nuova all’interno dello spettacolo Canti & Racconti. Non è stata ancora provata per cui non è possibile dire quando debutterà esattamente ma non è la riproposizione dello spettacolo e nemmeno una parte del testo. Dovrebbe essere un testo riassuntivo autonomo.

Questo è il secondo audiolibro letto da lei dopo Un amore di zitella. Si è preparato in modo particolare alla lettura ad alta voce?
No, mi hanno chiesto di leggere in modo naturale, così come veniva.

Da tempo si esibisce con il gruppo dei Sulutumana. Com’è nata questa collaborazione?
E’ un rapporto nato occasionalmente nel 2003 alla presentazione di un libro non mio al castello di Pomerio. Pensavo che fosse uno dei tanti gruppi locali che cantano in dialetto, ascoltandoli ero rimasto affascinato dalla musicalità dei loro testi, pian piano mi sono avvicinato a loro, abbiamo iniziato a collaborare con una presentazione alla Feltrinelli di Piazza Piemonte de La figlia del podestà nel 2006. Da allora collaboriamo regolarmente, ad ogni uscita di un mio libro prepariamo un nuovo spettacolo per accompagnarlo. Così la gente non ne sente parlare direttamente e non si annoia, ma alla fine compera sia i libri che i CD.

ambretta sampietro

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