Omicidi su invito – Ande Pliego



Ande Pliego
Omicidi su invito
Editrice Nord
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Quale scrittore famoso potrebbe rifiutare l’invito a un esclusivo ritiro letterario organizzato dal celebre autore di thriller J.R. Alastor? L’occasione è ghiotta e i sei invitati non si fanno pregare a raggiungere la sperduta isoletta dove si trova la villa di Alastor. I suoi libri sono i più venduti eppure nessuno conosce il suo volto e la sua vera identità. Forse sarà proprio in questo frangente che deciderà di svelarsi almeno ai colleghi. Sull’isola tutto è stato organizzato fin nei minimi dettagli da Mila, l’event manager, su istruzioni dirette dello stesso Alastor. Una volta accolti nella lussuosa dimora, gli invitati apprendono le regole del soggiorno. Si tratta di una sfida che Alastor lancia loro. Attraverso una serie di enigmi saranno messi alla prova. Ma qual è la posta in palio? Al primo omicidio inizieranno a capirlo…

Siamo in presenza del tipico giallo della porta chiusa, reso celebre in letteratura da “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie e in tempi più recenti dai “Delitti della casa decagonale” di Ayatsuji Yukito e parodiato al cinema da “Invito a cena con delitto” diretto da Robert Moore su sceneggiatura di Neil Simon. Nel romanzo di Pliego ritroviamo una eco di tutti e tre, un misto di enigmi conditi da un pizzico di ironia.

Il libro si dipana veloce tra omicidi e sospetti e non sarà facile per il lettore intuire chi si cela dietro lo pseudonimo di Alastor e perché ha deciso di eliminare alcuni dei suoi colleghi di scrittura. Come sempre accade nel giallo classico, le vittime non sono mai completamente innocenti, tutte hanno un segreto e una colpa da espiare più o meno grave.

Il fulcro del romanzo è proprio questo, che tutti hanno qualcosa da nascondere e ciascuno ha un buon motivo per eliminare gli altri. C’è chi ha avuto un successo immeritato perché si è reso colpevole di plagio, chi si è lasciato corrompere, chi ha commesso cattive azioni in gioventù, chi potrebbe addirittura aver ucciso qualcuno. Alastor, si auto elegge giustiziere e vuole riportare a modo suo l’ordine e vendicare i torti. E così gli scrittori iniziano a morire secondo le modalità che hanno usato nei loro libri. Ecco che, in pieno ribaltamento di ruoli, l’autore diventa personaggio e subisce la stessa sorte inflitta alle creature della sua fantasia. Infine mistero nel mistero è il ruolo di Mila che fino all’ultimo resta in bilico tra vittima e complice.

La scrittura è rapida e il lettore è curioso di conoscere il finale, scoprire l’assassino e sapere se qualcuno riuscirà a salvarsi. Particolare è lo stile della narrazione che vede ogni capitolo dedicato a uno dei protagonisti che parla in prima persona e racconta quello che sta vivendo assieme a frammenti del proprio passato.

Libro consigliato a chi ama i gialli ad enigmi e le sfide impossibili tra autore e lettore.

Cristina Bruno

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