Toscana, provincia di Valdenza. L’autunno scorso. Il severo disincantato commissario Casabona, di origini napoletane, ha molto mestiere alle spalle, un matrimonio stanco (con Francesca, professoressa di storia) e due figli. La bella elegante Chiara è una psicologa 25enne aspirante criminologa, dottoranda a Barcellona, Alessandro vive in una comunità di recupero dopo 5 anni di tossicodipendenza e una recente overdose. Appare un killer seriale, una, due, tre, quattro: uccide donne senza atti sessuali, allestisce scene del crimine, semina firme e richiami alla lettera W, non lascia tracce utili, ha di mira qualcuno. Alla squadra mobile sono tutti allertati, il buon vice siciliano 35enne Lucchese si sente responsabilizzato. La zona sarebbe poco criminale, la pedofilia alligna sempre. Arriva un aiuto da Roma, sono costretti a spostarsi per la regione e in Catalogna, fino alla Sagrada Familia. Un poco acerbo ma niente male l’esordio del vicequestore 50enne Antonio Fusco, in terza fissa fino alla penultima scena. Tecniche molto competenti. Panini o ristoranti panoramici, Doors ed Ella.
Ogni giorno ha il suo male
Valerio Calzolaio