Pietra Cotta (ipotesi di comune a nord-ovest di Roma). Tempi in transizione. Mentre mangia con davanti il fascicolo dell’omicidio di Antonio Amaldi (insegnante di liceo picchiato e pugnalato), il locale commissario di polizia muore in ufficio, causa ossicino di pollo arrosto che rimane incastrato in gola. Si chiama Domenico Campana, è un 56enne acciaccato, pigro cocciuto goloso, infallibile nei quasi trent’anni di mestiere. E non è proprio morto. Il Sistema è incerto fra il mandarlo su o il mandarlo giù, intanto lo tiene in sospeso nella dogana, ha tutte le sensazioni corporee di una persona ancora in vita ma non è più in carne ed ossa. Per decidere, tramite la bella capitano Clelia Manconi, gli chiedono di tornare fra i terreni, tanto non può dormire o bere o mangiare, deve ascoltare quel che dicono colleghi e coinvolti, risolvere il caso aperto. Ha uno spunto garbato e stimolante l’esordio letterario del bravo sceneggiatore romano Francesco Balletta (“Morto a 3/4 “, Bookme, De Agostini, 2014, pag. 319 euro 12,90), in terza fissa, poi si perde un po’ nei meandri dell’inconsueto. Significativo il tiramisù di Angelilla. Musiche celestiali.
Morto a ¾
valerio calzolaio