Ferrara. Una tranquilla provincia italiana viene scossa improvvisamente dall’apparente suicidio dell’antiquario Uber Montanari.
Possibile che si sia suicidato perché la Guardia di Finanza ha iniziato ad indagare su di lui?
Le circostanze sembrano portare in questa direzione, ma il capitano Gaetano de Nittis nota delle incongruenze e seppure l’indagine sulla morte dell’uomo sia stata affidata al corpo dei carabinieri, decide di indagare parallelamente aiutato dall’amico giornalista Bonfanti.
Presto cominciano a saltare fuori molti segreti riguardanti la Ferrara bene, cosa c’è quindi dietro la morte dell’antiquario?
Morte di un antiquario è un giallo italiano che ho apprezzato seppure ho trovato “faticoso” da leggere a causa delle varie frasi in dialetto che hanno reso il libro meno scorrevole per la mia mancata conoscenza del dialetto in questione.
La figura del capitano De Nittis è stata ben sviluppata dall’autore il quale ci descrive il finanziere a tutto tondo, comprese le sue fragilità interiori, facendolo apparire forte sul lavoro ma allo stesso tempo insicuro nella vita privata, insicurezza che si accentua bel momento in cui fa la conoscenza di Rosa e lo fa vacillare nelle sue convinzioni.
Entrambi provengono dal sud d’Italia, precisamente lui dalla Puglia e lei dalla Sicilia, li accomuna inoltre un bagaglio di dispiaceri che li frenano nell’intraprendere relazioni serie e di lunga durata. Ma chi può dire cosa può nascere dal loro incontro?
Per quanto riguarda l’indagine, come ogni giallo che si rispetti, l’inaspettata verità ci viene svelata alla fine.
Molto interessante anche la descrizione del modo di essere e di comportarsi dei ferraresi, non so quanto di ció corrisponda al vero e quanto sia invece frutto della fantasia dell’autore poiché fino ad ora non ho avuto modo di visitare Ferrara e di fare la conoscenza dei suoi abitanti, ma mi auguro di farlo presto.
Se amate Camilleri e il suo Montalbano vi piacerà sicuramente Morte di un antiquario.
Morte di un antiquario
Anna Grippo