Mistero alla libreria di Sherlock Holmes – Vicky Delany



Vicky Delany
Mistero alla libreria di Sherlock Holmes
Newton Compton
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Per appassionati di Sherlock Holmes e Sir Arthur Conan Doyle, ma non solo, il romanzo di Vicky Delany conquista il lettore con la simpatia, l’ironia, la caratterizzazione dei personaggi, la lucida capacità deduttiva di Gemma, la protagonista.

Very British, Gemma vive ormai da cinque anni negli States: «co-proprietaria, responsabile, capocommessa e coordinatrice delle pulizie della Libreria Emporio Sherlock Holmes della cittadina di West London, penisola di cape Cod, Massachusetts.»

L’altro proprietario è il prozio che ha acquistato il negozio, originariamente una rivendita di ferramenta, attirato dall’indirizzo: 222 Baker Street West London, New England. Una bella coincidenza, vero?

Lo zio, che guarda caso si chiama Arthur, nella sua vita ha coltivato due grandi passioni, il mare e Sherlock Holmes: sostiene addirittura di essere un lontano cugino di Sir Arthur Conan Doyle in persona, sebbene il padre di Gemma non lo ritenga attendibile.

La Libreria Emporio Sherlock Holmes non è una rivendita di edizioni rare ma un negozio dove, accanto a romanzi, libri, riviste e DVD…si possono acquistare gadget anche di gusto discutibile: busto di argilla di Christopher Lee nei panni di Sherlock Holmes, mazzi di carte da gioco che variano dalla riproduzione delle immagini originali della rivista Strand Magazine alle fotografie di Benedict  Cumbertach che interpreta Sherlock, set per sale e pepe, ditali di porcellana, teiere, tazzine, tovagliette, zuccheriere, il vaso da notte di Holmes e Watson e altri oggetti …ovviamente a tema.

Ad aiutare Gemma è da poco subentrata Ruby. Al colloquio si è presentata: il padre era un grande appassionato di Sherlock, l’aveva cresciuta a pane e Canone. Messa alla prova con qualche domanda facile facile-in quale paese Watson ha svolto il servizio come dottore dell’esercito? Risposta Afghanistan- ha superato il test ed è stata assunta. Solo per le emergenze, cioè per le giornate che si prevedono calde.

E poi c’è Jayne, amica fedele e compagna di indagini, nonché proprietaria della sala da tè al civico 220 di Baker Street, che comunica direttamente con l’emporio grazie a una porta a vetri. La sala da tè della signora Hudson, di cui anche Gemma e lo zio Arthur sono co-proprietari, vanta una specialità: il tè pomeridiano completo ma propone anche tramezzini e insalate per pranzo, oltre a deliziosi muffin e bagel americani al mattino. Accompagnati da caffè, latte macchiato e cappuccino.

A completare il personale dell’emporio non si può non ricordare Moriarty un simpatico micio che soffia spesso in direzione di Gemma, arrivando perfino a graffiarla: trovato due anni prima dallo zio Arthur, abbandonato e affamato, nel vicolo dietro il negozio, ammansito con una ciotola di latte e paroline dolci, si è trasferito lì. Fantastico felino da libreria, tutti lo adorano, e lui adora tutti, tranne Gemma.

La Libreria Emporio, con Gemma e Jayne in testa, si trova al centro di un giallo che ruota attorno alla comparsa, sparizione, valutazione di una rara edizione della rivista Beeton’s Christmas Annual del dicembre del 1887. Si tratta di una pubblicazioni preziosa, di cui esistono solo 31 copie, molte delle quali prive di copertina. Nel 2010, un esemplare firmato da Sir Arthur Conan Doyle è stato presentato all’asta di Sothebi’s a Londra con un prezzo di partenza di quattrocentomila sterline.

Gemma e Jayne, seguendo il filo labile che dovrebbe condurle a rintracciare la misteriosa proprietaria che ha nascosto una copia in uno dei loro scaffali, arrivano a rintracciarla ma troppo tardi: il suo cadavere giace in una stanza d’hotel.

Con la freddezza e capacità analitico-deduttiva che la caratterizzano, Gemma esamina la scena del crimine, facendo attenzione a non lasciare tracce ma a trarre tutti gli indizi che potrebbero essere utili.

Ha inizio così una duplice indagine, che vede impegnata da un lato Gemma con Jayne, che non hanno alcun titolo per indagare, e dall’altro i detective Ryan Ashburton e Louise Estrada. Ma, ovviamente c’è una ma, anzi molti ma. Ryan è una vecchia conoscenza di Gemma, anzi… più di una conoscenza; Louise mostra una subitanea avversione per Gemma, che non ha alcun diritto a proseguire nelle sue private indagini che, proprio in virtù della sua vecchia relazione con Ryan, vengono affidate in via esclusiva al detective Estrada.

Ovviamente la ragazza non si lascia intimidire e prosegue nelle sue deduzioni, controdeduzioni, ricerche, coinvolgendoci con la sua simpatica empatia fino al disvelamento del mistero che, diciamolo, ci trova impreparati, anche se gli indizi lasciati qui e là avrebbero dovuto illuminarci.

Cosa aggiungere? Sicuramente che la lettura di questo romanzo gradevole e ben scritto accende nel lettore una pungente voglia-nostalgia  di leggere, o rileggere, l’intero Canone.  

Michela Vittorio

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