Un thriller in cui passato e presente, verità e finzione si intrecciano. Amanda Pruitt deve redimersi. Dopo aver denunciato la sorella innocente per omicidio, è diventata agli occhi di tutti la cattiva. Ma ha un piano: trascorrere l’estate in Colorado con sua zia, in un hotel di montagna dove è appena stato ucciso un eccentrico miliardario; indagare sull’omicidio; riconquistare la fiducia del suo migliore amico, Vince, la cui madre è appena stata accusata dell’omicidio. Non era, però, nei suoi piani incontrare un fantasma, innamorarci di Vince, e, soprattutto, svenire e svegliarsi di fianco a un cadavere diventando la principale sospettata di un omicidio che non è sicura di non aver commesso… Un thriller perfettamente orchestrato, in cui ogni dettaglio è importante e nulla è superfluo, in grado di tenere il lettore con il fiato sospeso.
Dopo “Live your best lie”, Jessie Weaver torna nelle librerie con “Lie until it’s true”: un thriller YA diviso tra passato e presente.
Jessie Weaver propone al lettore un thriller piacevole, pieno di mistero e intrighi. Attraverso uno stile di scrittura scorrevole, dal ritmo intenso, l’autrice riesce a trasmettere al lettore tutta l’adrenalina che coinvolge i molteplici protagonisti. Loro, pur essendo degli adolescenti, sono dei personaggi costruiti con molta attenzione e sono in grado di far percepire al lettore tutte le emozioni che li coinvolgono. Riuscire a caratterizzare i personaggi, nel thriller, è molto importante perché solo facendo così si riesce a far vivere in prima persona l’avventura. Certo, non tutti saranno amati ma questa è una conseguenza logica della profonda empatia che si riesce ad instaurare.
Questo è un thriller, come ho detto all’inizio, dove passato e presente si intrecciano; dove il lettore verrà ingannato dall’abile penna di Jessie Weaver. Ebbene sì, vi ritroverete a chiedervi costantemente quale sia la verità o la finzione. Lo svolgimento della trama, sebbene si vada ad intrecciare con ulteriori vicende, risulta essere lineare e chiara e mai confusionaria. In un thriller ben strutturato, infatti, questa caratteristica non può mancare. Oltre a questo, un mix di mistero, suspense, adrenalina e colpi di scena faranno compagnia al lettore (altre caratteristiche molto importanti dalle quali un thriller non può prescindere).
L’ambientazione è suggestiva, ci ritroviamo in questo hotel di montagna, in Colorado, dove la protagonista decide di passare l’estate e dove, soprattutto, è stato ucciso un personaggio influente. Un hotel, come ambientazione, è sempre una scelta azzeccata soprattutto se si trova sperduto tra le montagne. La suggestione che il lettore proverà farà sì che si tenga alta l’attenzione in un crescendo di curiosità verso l’epilogo.
“Lie until it’s true. Menti fino alla fine” è anche un thriller moderno.
Al suo interno, oltre alla narrazione classica, troviamo degli stralci social come chat e post. Questo rende il libro ancora più vicino al lettore e, soprattutto, più vicino alla nostra realtà.
“Lie until it’s true. Menti fino alla fine” è il secondo volume di una serie. Preceduto da “Live your best lie” può essere letto anche individualmente ma sono presenti, comunque, dei riferimenti al primo volume. Quindi, se non avete letto il primo volume sappiate che sono presenti dei piccoli spoiler.
Ma passiamo al punto debole: il finale frettoloso. Nonostante sia comunque un libro godibile, il finale frettoloso e le vicende che rimangono in sospeso lasceranno un po’ l’amaro in bocca. Ma, attenzione! Questo non vuol dire che il libro perde la sua bellezza, rimane comunque un buon prodotto.