Le regole dell’anagramma



dario falleti
Le regole dell’anagramma
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Un gradito ritorno annunciato quello del commissario Negroni, lalcolico protagonista del primo romanzo di Falleti, La virt del cerchio.

Ma stavolta il nostro commissario, coinvolto in una trappola gastronomica che mira al suo reclutamento come agente segreto, da parte della vecchia conoscenza e alleato colonnello Caroli, lascia Roma, il suo ufficio, i suoi indomiti collaboratori, come lui in odore di alcolismo, e lItalia, e si trova a indossare, neppure tanto suo malgrado, i panni di Guido Corsini fantomatico vice presidente di una banca daffari italiana, la European Investements & Credits S.p.A.

Con il consueto humour, offrendoci un quadro puntualmente particolareggiato di usi e costumi britannici, Dario Falleti fa volare Negroni a Londra, per immergerlo in una spy story internazionale vera e propria, degna della buonanima di James Bond, con tanto di politica finanziaria a gog!

Servendosi di tutti gli ingredienti cari a un giallista consumato, ci offre un intrigo condito da ludici intervalli a letto che il protagonista si offre gagliardamente in compagnia della bella Jennifer.

Costretto a superare una crisi di identit in mezzo al marciume che dilaga nella sfera delle telecomunicazioni e nella politica italiana corrotta, con pi che una toccata e fuga nella ‘ndrangheta calabrese, impara a barcamenarsi tra triangolazioni azionarie, telefoni satellitari, e ingarbugliati rapporti segreti con incredibili interlocutori.

Ma il genio del nostro commissario, ben collaudato da secoli di italica elasticit, destinato ad avere la meglio, a ricondurlo in patria vittorioso e, nonostante tutto e tutti, pronto a dedicarsi a un nostalgico festino di cannolicchi allarrabbiata, mezza bottiglia di Shiraz, seguito da un sigaro toscano e, per digerire, un Laphroig doppio torbatissimo.

patrizia debicke

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