Dopo il grande successo italiano degli ultimi romanzi di Clara Sanchez, la Garzanti traduce e  pubblica oggi un suo libro uscito in Spagna più di dieci anni fa.
Per i lettori della famosa autrice spagnola sarà sicuramente una sorpresa, come lo è stato per me, perché l’impianto narrativo è molto diverso, molto più  complesso, introspettivo e basato solo sul punto di vista del personaggio principale, Emma, arroccato in una simbolica Torre di Vetro,  uno di quei grattacieli per uffici che si trovano in ogni città con la luce che si riflette nelle altissime pareti a specchio.
Con intento da thriller fa entrare Emma, la voce narrante, per la prima volta nella Torre de Cristal, nel Paseo de la Castellana, il grande viale che attraversa Madrid, per incontrare Emilio Rios, presidente della società .
Lei è una giovane donna, insicura e poco ambiziosa poco più che trentenne e con il sogno di diventare una scrittrice, che si lascia trasportare dagli eventi. Il suo ex fidanzato, dopo averla liquidata l’ha proposta a Rios per un posto di lavoro che Emma accetta e  subisce pur impegnandosi – si deve pur mangiare – ma che vivrà  sempre più da testimone che da attore.
Il suo capo,  il vicepresidente Sebastián Trenas, sempre educato ed elegantissimo, passa le giornate a leggere libri: abulicamente, o almeno pare, fuori dal mondo. Emma, che non capisce, tenta di scuoterlo. Si dà da fare ma, forse, con la sua solerzia, pesta i piedi a qualcuno perché Trenas deve dimettersi da vicepresidente a beneficio di due giovani e intraprendenti consiglieri e pochi giorni dopo muore d’infarto, nel suo lussuoso ufficio. Emma si sente in colpa. Fruga tra le carte del suo capo, e comincia a  scoperchiare tanti piccoli e grandi segreti del passato. Niente comunque, nel bene e nel male, è mai come sembra. Il vero passato le parla di sopraffazioni, di tradimenti, di menzogne e di grandi amori. Un passato ricostruito dai tanti falsh back dei personaggi che le girano intorno e di cui lei sarà eletta a unica custode e confidente. Un passato che solo lei, che sa, può decidere di raccontare.
Tragedia dell’uomo di tutti i giorni, come ha dichiarato la Sanchez durante un’intervista in patria? Parrebbe e comunque una trama ben studiata che sfrutta l’escamotage di far valutare i diversi personaggi e i segreti della loro vita da una persona completamente estranea. Però, arrivati alla fine e tirate tutte le fila,  la storia mi sembra un po’ voluta. Troppe complicazioni forse? Troppe confessioni? Oppure?