Una piccola chicca che si legge d’un fiato e contiene un grande ammonimento: ragazze, state alla larga dagli uomini “troppo”, ovvero che brillano troppo, amano troppo, danno troppo, pretendono troppo…
Nella civilissima Modena, Marta, studentessa del Dams, incontra a una festa un giovane, bello, ricco, brillante, Carlo, che la risucchia in un vortice di passione incontenibile, divorante, totale. Marta e Carlo si sposano e hanno due figli, ma le nozze non sono l’happy end, bensě l’inizio di una spirale delirante.
Appena l’uomo si rende conto infatti di non avere piů nulla da conquistare perché Marta ormai gli appartiene anima e corpo, comincia sistematicamente a distruggerla in un crescendo di violenze fisiche e psicologiche.
Nel corso dell’ultimo pestaggio Marta muore mentre il suo assassino, di colpo calmo, freddo e lucido simula la solita rapina in villa. La messinscena č talmente convincente che perfino la sorella della vittima, ambiguamente affascinata dal cognato, gli crede senza riserve e comincia a indagare per conto proprio, nella convinzione di riuscire a dimostrarne l’innocenza.
Scritto come un romanzo noir, questo libro č in realtŕ la classica discesa all’inferno di una delle decine di migliaia di donne che, abbagliate dalla sensualitŕ folle di amori malati, ogni anno nel nostro Paese sono vittime di violenze domestiche, buona parte delle quali si spingono fino all’omicidio.