Ci sono autori – e non me ne voglia il diretto interessato se non condivide il mio pensiero – sottovalutati che, invece, meriterebbero un posto al sole. E’ il caso di Giampaolo Simi, uno che ormai da anni pubblica con le maggiori case editrici (Einaudi, per citarne una, ma nel tempo ha cambiato almeno sei “casacche”), ma nei confronti del quale permane un certo scetticismo da parte della critica che conta. Perché, parliamoci chiaro, Simi dovrebbe sedere allo stesso tavolo di De Giovanni, Camilleri e compagnia bella, tanto per capirci. E non parlo di fama, perché quella lo scrittore di Viareggio l’ha già raggiunta, per esempio, grazie alla prestigiosa “Gallimard” in Francia o aggiudicandosi il premio Scerbanenco nel 2015, ma di numero di copie vendute.
Dal canto mio iniziai a leggerlo, credo diciassette anni fa, allorché acquistai un suo romanzo edito dalla poi scomparsa “Hobby&Work”. Ricordo ancora la bella copertina, il prezzo invitante (era una collana giallo/noir che usciva in edicola) e una storia sinistra, ambientata nel mondo della musica rock. Da allora di Simi ho letto tutto, sostanzialmente per tre motivi: perché sa scrivere molto bene, perché coniuga l’utilizzo sapiente della lingua con la capacità di raccontare storie sempre diverse e mai banali, e perché fa parte di quella stretta cerchia di autori che non si possono inquadrare in alcun genere. “La ragazza sbagliata” (Sellerio) è l’ennesimo romanzo originale.
Protagonista è il giovane giornalista Dario Corbo, che indaga su un omicidio avvenuto ventitré anni prima. Come tutti gli altri, anche quest’ultimo giallo di Simi ha una forte impronta psicologica, con i personaggi che escono dalle pagine di carta per sedersi via via accanto a noi, sul divano, a tavola, o mentre siamo al volante. Le 400 pagine sono equamente divise tra lo svolgimento dei fatti narrati e il profilo psicologico dei personaggi che li animano. Un romanzo caldamente consigliato. Sellerio ci crede, tanto che l’ha piazzato anche nei supermercati. E voi? Forza: correte ad acquistarlo. Se fosse una canzone suonerebbe come un disco dei Jethro Tull o della Pfm. Voto: 8.
La ragazza sbagliata
Alessandro Garavaldi