”Sai che cosa si diceva un tempo nel ghetto ? ” mi dice poi a bassa voce. “Non guardare. Non voltarti. Non pensarci…”. Sì, lo so bene. “Ma ora è giunto il momento” mi sussurra. “Guarda. Voltati. Pensaci. Ricorda. Racconta…”
Roma è una bambina ebrea che vive l’orrore dell’Olocausto nel ghetto di Cracovia. Lei e la mamma rimangono sole ad affrontare le persecuzioni razziali imposte dai tedeschi, persecuzioni che culminano nello sgombero del ghetto verso la soluzione finale concepita dalla brutalità dei gerarchi al servizio di Hitler.
Miracolosamente riescono a scampare alla deportazione e cercano di tornare ad una vita il più possibile normale. Roma torna a scuola, ma ben presto si scontra con un’altra realtà brutale: l’isolamento, in quanto ebrea, nella scuola cattolica e l’instaurarsi di un’altra dittatura, quella socialista, nella sua Polonia.
Passano gli anni, anni duri spesi nel seppellire i fantasmi e gli orrori del passato. Roma scappa dalla sua Polonia per crearsi una vita e una carriera nel liberale Occidente, si sposa ed ha un figlio, Jakob. Ma nonostante gli amori e la carriera, Roma non trova mai il suo spazio, non si sente in diritto di vivere una vita serena e finisce col diventare dipendente dagli psicofarmaci.
Finchè un giorno non verrà quasi costretta dal figlio ad assistere alla prima di un film che racconta gli orrori che lei ha vissuto nella sua prima infanzia. Il film era “Schindler’s list” e la bimba col cappotto rosso che la scruta per un attimo dallo schermo prima di nascondersi sotto le assi del pavimento le salva letteralmente la vita. Lei è la bimba che continua a piangere e ad aver paura dentro di lei, lei incarna i fantasmi del passato che è giunta l’ora di affrontare. Da lì la decisione di scrivere un libro, questo libro.. e lo scriverà a quattro mani in un dialogo immaginario con la sua adorata nonna che le è stata vicina nei momenti terribili nel ghetto.
La bambina col cappotto rosso di Roma Ligocka è particolarmente interessante nella seconda parte, la parte di vita dove lei inconsapevolmente continua a lottare coi fantasmi del passato fin quasi ad esserne travolta, fino alla folgorazione della bimba col cappotto rosso che la salva dal suo ghetto personale.
La bambina col cappotto rosso
Elena Asssanelli