Lo dice spesso De Giovanni durante le sue presentazioni quando parla di calcio:” La passione per il calcio è una malattia, se non lo fosse, non si chiamerebbe tifo”. “Il resto della settimana” parla proprio di questo, di sentimenti, di momenti magici, di storie importanti, nate e vissute in concomitanza di un evento calcistico. Perché il tifo per la stessa squadra può anche far nascere amicizie, rinsaldare rapporti e rendere certi momenti unici e indimenticabili. L’autore racconta il tifo come dovrebbe essere, non quello degli ultrà , restituisce romanticismo e passione al calcio e ai suoi sostenitori. Ci fa pensare che sia ancora “lo sport più bello del mondo”. Un professore prossimo alla pensione decide di scrivere un libro e sceglie come punto di osservazione il tavolino di un bar, luogo d’incontro per eccellenza, nel quale, davanti a un bancone, la gente perde la normale ritrosia e si lascia andare a commenti e previsioni sul prossimo incontro di calcio,rivelando però in questo modo molto di sé e del proprio vissuto. Ed è proprio attraverso l’intrecciarsi delle voci degli avventori, che De Giovanni racconta non solo il tifo nella sua città , vissuto tra ricordi gioiosi, scaramanzie uniche e schemi tattici, ma anche e sopratutto storie di passione, intesa come amore puro:per esempio quello per un figlio, al quale raccontare una grande gioia vissuta quando lui non era ancora nato o quello di un figlio che ritrova in extremis il rapporto col padre portandolo a vedere una partita. Se è difficile non commuoversi in certe pagine, di certo è impossibile non ridere in altre perché il libro è punteggiato anche da grande ironia: imperdibile per esempio la descrizione della varia umanità che affolla le curve, le tribune e i distinti dello stadio. De Giovanni racconta storie, passioni, amori e lo fa parlando di calcio.Anche.
Il resto della settimana
Cristina Aicardi