Il Poeta è tornato



Micheal Connelly
Il Poeta è tornato
piemme
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Lo aspettavamo. Così come Lui aspettava nascosto nell’ombra. Lui, il Poeta, il serial killer più tenace e sfuggente di Michael Connelly.
Sapevamo che sarebbe successo, dal momento stesso in cui Rachel Walling gli aveva sparato e lui era scomparso nell’oscurità della notte di Los Angeles. Ciò che invece non immaginavamo proprio e che dà l’avvio a tutta la vicenda è la morte di Terry McCaleb, l’agente dal cuore malato che per tutto questo nuovo romanzo farà sentire la propria presenza come “compagno silenzioso” dell’altrettanto tormentato Harry Bosch. Coinvolto proprio dalla vedova di McCaleb, Graciela, che gli confida i suoi sospetti sulla morte del marito, l’ormai pensionato e neo-padre Bosch, si ritroverà nel mezzo della caccia al Poeta e insieme a lui ritroveremo tutti gli altri personaggi del mondo di Connelly. Da Eleanor e Maddie, moglie e figlia di Harry, alla stessa Rachel Walling, qui preda e predatrice del Poeta, all’agente FBI Brass, a Buddy,l’amico e socio di Terry, fino ad un piccolo cameo della testarda Kiz Rider, scopriremo che strada hanno preso le loro vite in questi anni, le direzioni e gli svincoli che hanno imboccato per giungere al punto in cui sono ora. In una vera e propria rotazione e rivoluzione di tutti i suoi personaggi più amati, Michael Connelly ci porta per mano dove tutto finisce e dove tutto ricomincia.
Vita e morte si intrecciano continuamente fino all’epilogo, che non è solo l’epilogo di questo nuovo romanzo, ma ha il sapore dolciastro della fine di un’era.
E, come ogni fine, come ogni morte, ha in sè la speranza di un nuovo inizio.
La trama è ben congegnata; i cambi dall’io narrante di Bosch alla terza persona ci trascinano nel centro della vicenda; gli enigmi ci affascinano anche in questo thriller dove già sappiamo, o crediamo di sapere, chi è l’assassino e chi l’assassinato; gli intrecci tra i protagonisti emozionano e travolgono; l’autore si conferma un maestro del genere con quel tocco in più di umanità che lo contraddistingue e si fa perdonare il peccato di tutti i creatori di serial killer: la troppa perfezione.
E’ sempre un rischio quando un autore decide di dare un giro di vite al proprio mondo letterario, (vorrei ricordare la tremenda delusione che ci ha dato Calliphora di Patricia Cornwell!) ma non è questo il caso. Connelly, ancora una volta, rinnova la passione con cui noi lettori abbiamo seguito tutti i suoi romanzi, la passione di un antico amore a cui si torna con affetto più che l’euforia stordente di un nuovo innamoramento.
E se molti fili della trame tessute giungono al termine, nuovi e intriganti disegni si profilano all’orizzonte…tant’è che, dopo l’ultima pagina scritta, sono ancora lì che mi chiedo: ma chi è e che combina l’affascinante Jane Davis? (annamaria crespi)

Micheal Connelly – Il poeta è tornato – Piemme GIUDIZIO: trepistole

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