Il comportamento della luce



kelman
Il comportamento della luce
fazi
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Mai come dinanzi a quest’opera di Kelman vale la regola che un libro o si odia o si ama. Personalmente ricado nel secondo caso. Leggerlo ha significato penetrare visceralmente nella storia d’amore tra Alexander e Laetitia. E vivere il percorso tragico che ha segnato, irrimediabilmente, il loro legame. Nonostante le premesse idilliache, perfette. Lui noto e facoltoso regista, sempre in giro per il mondo tra spot pubblicitari e video musicali; lei modella di rara bellezza, richiesta, ambita, gettonata, ovunque. E super pagata. L’intorno č anch’esso vincente, tra case lussuose site in posti meravigliosi e viaggi romantici ed esclusivi. Non manca niente. C’č tutto, hanno tutto. Eppure, inesorabilmente, qualcosa inizia a ledere l’infrangibile quadretto che contorna le loro vite, il loro legame, apparentemente intoccabile. Con un logorio straziante, un progressivo e cronico trionfo del dolore, della disperazione, della sofferenza. Fino alla tragedia finale. Č una vera storia d’amore, profonda, viscerale, descritta in modo assolutamente peculiare.

Kelman gioca con il tempo e con lo spazio. Inverte epilogo e prologo. Ricorre ad analisi scientifiche, squisitamente tecniche, per descrivere ciň che di razionale non ha nulla. L’amore, i sentimenti, le vibrazioni tra due persone. Talora sembra di leggere un progetto ingegneristico, un trattato di chimica o fisica, comprensivi di schemi e immagini. Tal’altra pura poesia, astratta e toccante, ossessiva. Presente e passato, poi passato e presente. Si affoga, spesso, nelle descrizioni, minuziose e quasi prolisse, maniacali, nevrotiche. Un bacio, una carezza, una frase d’intesa. Il corpo di Laetitia. Il loro amoreggiare. Pagine intere, lunghe e profonde come l’oceano, per onorare ogni istante passato con la propria amata. Momenti e istanti, commoventi e d’amore incondizionato. “… lei deve stare bene, č il mondo a essere sbagliato.” Veritŕ sacrosanta, dinanzi alla donna che si ama, afflitta da una malattia invisibile quanto atroce.

Puň fuorviare, confondere, il suo stile. Giŕ in girls non sempre poteva risultare semplice comprendere l’autore e il suo scrivere, nei dettagli, nei particolari. Capirne l’essenza. Qui le cose si complicano ulteriormente. Il lettore deve seguirlo con attenzione, perché nulla č affidato al caso, nulla č stato scritto tanto per. Ogni parola, ogni periodo, frase, tutto si trova lě, in quel punto del libro, scritto in quel modo, raccontato a quella maniera, perché cosě doveva essere espresso, descritto, esternato.

Nonostante queste difficoltŕ, il libro dona al lettore un filo logico, lo conduce lungo un cammino delicato, intimo, fragile. L’amore che Alexander prova per Laetitia colpisce nel profondo, avvolge la lettura tra lacrime e magoni, cattura il cuore. “… la donna che volevo respirare e portare con me ovunque andassi.” Forse non č un libro per tutti. Non tutti sono disposti a lasciarsi travolgere dai sentimenti. Sono tanti i lettori che hanno abbandonato il libro, lo hanno denigrato, non lo hanno capito. Lo hanno anche odiato, maledicendo i quasi venti euro spesi. Non era per loro, evidentemente. Era ed č per altri lettori, a cui Kelman si rivolge con un linguaggio straordinario, unico, impossibile da imitare. Un libro che lascia il segno. Che commuove veramente.

emanuele cimatti

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