Da anni Ulisse, dopo essere stato arruolato a forza da uno dei tanti Servizi segreti operanti nel Bel Paese, l’Agenda Proteo, ha abbandonato (ma non del tutto) la propria famiglia, per vivere in giro per il mondo sotto troppe identità camuffate.
Soprannominato “il polpo” per la sua abilità nel mutare totalmente la propria identità, riceverà un ultimo, pericoloso incarico. Qualcosa però non andrà come previsto, e “il polpo” si troverà a lottare, usando tutte le sue molteplici identità, per salvare la vita a sé e ai suoi cari. Per farlo, dovrà guardarsi dai tanti nemici che si è fatto negli anni, ma anche da qualcuno fra quelli che credeva amici.
Scritto a sei mani dal collaudato e ben noto trio Besola, Ferrari e Gallone, I tre cuori del Polpo (Laurana Editore, Collana Calibro 9) è un raffinato noir metropolitano, ambientato per le strade di Milano, città tentacolare e pericolosa, dove, per tanto che ci si tenti di nascondere nel più assoluto anonimato, ci sarà sempre qualcuno in grado di arrivare a minacciare da vicino i nostri affetti e la nostra vita.
La storia, drammatica e “nera” nel senso più profondo del termine, si dipana per oltre duecento pagine fra luoghi reali della grande, affascinante metropoli, personaggi ambigui, terroristi pasticcioni e mafiosi vendicativi e spietati, agenti sotto copertura e morti ammazzati, per arrivare a un finale pirotecnico e ricco di effetti speciali.
Sorprendono (ma fino a un certo punto, per chi conosca già i tre autori per le loro precedenti fatiche, singole o “di gruppo”, fra cui basta citare, solo per ricordarne alcuni, Milano fa paura la 90 oppure Sangue nero e il recente e-book Nero fondente) l’unitarietà e la fluidità del testo, che non pare mai scritto da tre penne diverse, ma da un’unica, abilissima mano.
Grande suspense, ritmi tesissimi, specie nella seconda parte, giusta attenzione ai risvolti umani e psicologici di protagonista e comprimari, misurato dosaggio fra ironia amara e grand guignol.
