I misteri dello Zoopark. Un giallo bestiale – Livio Frittella

Livio Frittella
I misteri dello Zoopark. Un giallo bestiale
Edizioni Efesto

La spiritosa illustrazione di copertina di Francesco Manzo, che mostra l’Ispettore Segugio con pipa Calabash e Deerstalker in testa e il pennuto Tenente Colombo con berretto da poliziotto, è completata da quattro righe in IV di copertina: “quando La fattoria degli animali di Orwell incontra Le avventure di Sherlock Holmes”, ovvero un giallo bestiale e una commedia animalista e ambientalista al tempo stesso, con tanta comicità di personaggi, situazioni e linguaggio con battute a raffica.

Viene soltanto un dubbio: è un libro per ragazzi o per adulti? Vediamo un po’.

Il libro ha una struttura composita formata da sei racconti di casi polizieschi e conseguenti indagini – protagonisti i suddetti detective – intervallati da cinque Interludi che raccontano un’altra indagine, diversa per personaggi e ambientazione, eppure collegata, che infine spiega tutto. Insomma una serie di misteri annidati dentro un enigma. In verità, nel primo racconto l’Ispettore e il Tenente rubano una pianta in un parco pubblico perché il Pinguino Imperatore, esponente del Polo Sud delle Libertà, vuole un albero di Natale come quello degli Evoluti (gli Umani) per
avvicinarsi alla loro eccellenza. Ma successivamente affrontano casi spinosi di serial killer e rapimenti (nella Vecchia Fattoria IA.IA.O), risolti anche con l’aiuto della spia Zero Zero Setter e di agenti FBI (Federazione Bestie Investigatrici – Pool anti-canaglie e sciogli-cagnare) e l’intervento del commando di mustelidi guastatori le Faine Assassine; la scomparsa di 200 zucche durante la festa di Halloween (con la partecipazione del Commissario Montanalbano); l’arrivo a Zoopark della renna Greta Tundre che provoca eccitazione, mentre contemporaneamente sparisce un’altra renna, caso che ricorda quello di Merlow il detective dal becco arancione, “Una stia in rosso”, un classico della gabbia chiusa dall’interno. In fondo, il DIZOOnario spiega nomi e personaggi delle vicende, ma in realtà è un’ulteriore esplosione di umorismo e battute, nomi deformati ed evocativi, parafrasi, un’iperbole di erudizione citazionista in versione ultra-pop. Ad esempio, la prima voce: “44 Gatti delle nevi – Coro di montagna vincitore dello Zecchino d’Oro”.
L’autore si è divertito a scrivere e chi legge si diverte con lui.

Da 10 a 80 anni (propone l’editore)

Fernando Rotondo

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