The Cloisters, posto nella parte nord di Manhattan, è la sede staccata del famoso Met dedicata all’arte, all’architettura e ai giardini medievali in Europa. Situato in un’area di oltre un ettaro e mezzo di superficie affacciata sul fiume Hudson ospita il rifacimento di alcuni imponenti chiostri medievali e contiene innumerevoli opere d’arte e manoscritti di epoca medievale.
Proprio al Cloisters ha luogo la vicenda descritta dal primo romanzo di Katy Hays, storica dell’arte e docente californiana. Ann Stilwell, laureata in storia dell’arte alla Whitman di Walla Walla, nello stato di Washington, arriva a New York in una torrida estate per uno stage al Met. Ann ha lasciato nelle pianure dell’ovest la disgrazia della morte del padre ucciso da un pirata della strada e la depressione della madre ed è ben decisa a non far più ritorno a casa, bensì di tentare il tutto per tutto per inserirsi nella vita accademica delle esclusive università della costa atlantica. Purtroppo le sue ambizioni sembrano destinate al fallimento fin da subito, la direttrice del personale del Met le comunica nel colloquio d’assunzione che purtroppo non le sarà possibile lavorare lì dal momento che il curatore che la ragazza doveva affiancare è partito per l’Italia in seguito a una proposta di lavoro. Tuttavia un colpo di fortuna la assiste e Patrick Roland, curatore al Cloisters e di passaggio al Met, la prende con sé per una ricerca a cui sta lavorando.
Ann si ritroverà a lavorare con un’altra giovane laureata, Rachel, nell’atmosfera magica della biblioteca del museo a una ricerca sulle pratiche magiche e divinatorie nel Rinascimento italiano, leggendo manoscritti in lingue dimenticate, inseguendo carte dei tarocchi preziose e perdute e ricercando indizi come due detective.
Tuttavia il giallo non si limita alla ricerca sull’occultismo presso le corti rinascimentali, ma un destino oscuro e tragico sembra inseguire le ragazze, entrambe orfane in seguito a una disgrazia, fino a sfociare in un vero omicidio.
La descrizione del Cloisters e dei giardini è rimarchevole, leggendo questo libro viene voglia di fare una visita a questo museo non molto conosciuto in Italia (forse perché noi i chiostri li abbiamo in originale), ma dove pare davvero aleggiare un’atmosfera di tempi remoti e soprattutto viene voglia di trovare refrigerio alla calura estiva nei grandi giardini che ospitano piante ornamentali e medicinali anche rare e sconosciute.
