Delitto all’ora del tè – Catherine Coles



Catherine Coles
Delitto all’ora del tè
Newton Compton
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Secondo capitolo della serie scritta da Catherine Coles sulle indagini  di Martha Miller e del vicario Luke Walker, ambientata nella campagna inglese del secondo dopoguerra.
Una piacevole  storia che si può leggere anche avendo perso il primo, perché nel corso della narrazione, senza per questo appesantirla, si fa spesso riferimento al precedente episodio. Anzi, sarà proprio come ringraziamento per il fondamentale contributo offerto da Martha Miller nella soluzione del precedente caso in veste di investigatore dilettante in gonnella  che la ritroveremo ospite d’onore della Sagra Campestre di Winteringham, un paesino non lontano da quello in cui vive. 
Il suo compito all’inaugurazione, oltre a tagliare il nastro, sarà partecipare come ospite a tutta la sagra, considerata a ragione la più bella della zona. E stavolta spera fermamente di doversi solo  rilassare e presenziare  alle gare canine a cui  partecipano gli esemplari più belli del circondario, e magari iscrivere anche la sua bella setterina irlandese Lizzie, bere del buon tè e assaggiare ottime torte alla crema in piacevole compagnia invece di essere costretta a indagare per trovare e arrestare un assassino!
Nella sua trasferta  è accompagnata dalla  sorella minore Ruby, da due amiche, vere regine del pettegolezzo di Westleham, e dall’ormai quasi inseparabile vicario  Luke Walker, che l’ha già aiutata  con successo nel precedente romanzo.
In questa “spedizione” turistico-sociale  Walker  coglie anche l’ occasione per farsi ospitare da un collega e vecchio caro amico, Freddie Butler, anche lui vicario che vive a Winteringham con moglie e figlia di pochi mesi , il quale offrirà generosamente una camera nella canonica  anche a Martha.
Tutto l’insieme appare molto ospitale,  piacevole, praticamente perfetto , e Martha sta  cominciando  a godersi davvero la loro  breve trasferta. Solo un piccolo neo guasterà il giorno dopo la loro mattutina serenità: il ritrovarsi testimoni  di un incontro apparentemente clandestino, tra la giovane nipote dei Butler  e un sconosciuto.  Sconosciuto che  passa alla ragazza del denaro. Dalla loro posizione è impossibile riconoscere l’uomo ma il fatto, secondo il Vicario Walker, è strano: insomma, lui  ritiene che ci sia qualcosa di poco chiaro.  Il resto   della giornata di Martha, in cui tutto fila che è un piacere con l’emozionante taglio del nastro accompagnato dall’ applauso  dei presenti, sarà rotto solo dallo sgradevole diverbio tra il macellaio e la nipote del vicario Butler,  fino a quando, di ritorno con Lizzie al guinzaglio accompagnata da Ruby, sua sorella, dopo una  passeggiata prima della gara  canina, davanti  alla  tendone principale, la setter  si fermerà, sedendosi  e rifiutando di muoversi, comincerà  a  ululare, ringhiando.  A  Martha,  per scoprire il perché, non resta che  lasciare il guinzaglio alla sorella e andare a vedere. Ma, svoltato l’angolo, scoprirà  il cadavere di Helen Kennedy, la bella estroversa e giovanissima  nipote della moglie del  vicario Butler, con un grosso coltello dal manico nero che le spunta dalla pancia. Non basterà sollecitare l’intervento di un medico e della polizia perché vista l’inanità del dottor Richardson  e la ridicola cialtroneria dell’imberbe poliziotto del villaggio, nonostante l’iniziale reticenza, toccherà proprio a Martha Miller e al vicario Walker, in attesa dell’arrivo dell’ispettore Robertson chiamato in aiuto,  rimboccarsi le maniche e cominciare  a indagare per cercare di  scoprire chi ha commesso il delitto.
Insomma,  i nostri novelli ma già collaudati detective  hanno tra le mani  un altro brutto caso da risolvere. Ma chi può aver ucciso una ragazza tanto  giovane, e perché? Scoprirlo  non sarà facile perché si capirà  molto presto che tante persone nel villaggio hanno dei segreti da nascondere…
Gradito ritorno in scena a  Winteringham, ridente paesino dell’Inghilterra rurale post guerra ,con le dinamiche di una piccola comunità in cui tutti si conoscono e i vari segreti di Pulcinella a fare da contorno, della coppia investigativa formata da Martha Miller e Luke Walker.
Stavolta dovranno scoprire cosa  ha provocato la morte  della ragazza  e mettersi sulle tracce  all’assassino, già pronto a colpire ancora . E con una ben collaudata metodologia alla Poirot riuscire finalmente a incastrarlo e arrestarlo.
Un’indagine che rimanda alla famosa serie televisiva  inglese  di Grantchester,  portata avanti  pazientemente, spesso  davanti a una  tazza di tè tramite incontri e chiacchierate interrogatorio con tutti possibili sospetti per riuscire finalmente a scoprire l’identità dell’assassino. Chiacchierate sulle troppe relazioni “poco appropriate”, intrattenute dalla giovane morta, spesso  colpevolizzata da tutti a torto e vittima di ingiusti giudizi e atteggiamenti di condanna.
Una strana mentalità quella campagnola del dopoguerra inglese in cui dopo aver necessariamente concesso alle donne il ruolo di colonna portante del paese durante l’intera durata del conflitto, ridimensionandone all’improvviso i compiti, pretendeva quasi  di tornare indietro nel tempo per usi e costumi. Il mondo esterno e la modernità invece avanzavano pronti a superare vetuste e sciocche barriere sociali. 
Secondo la mentalità dell’epoca rientra senz’altro tra le relazione poco appropriate anche l’amichevole rapporto  fra Martha e l’affascinante vicario Luke Walker,  fatto di profonda e reciproca stima, pur forse  pronto a sfociare in qualcosa di più.  Ma  per loro nel 1947 è  ancora  un  tabù. Martha, infatti, è ancora regolarmente sposata, sebbene suo marito Stan da tempo sia sparito da un giorno all’altro dal suo orizzonte, senza alcun apparente motivo. E anche nel caso avesse deciso di  divorziare, nel 1947 un vicario non avrebbe mai potuto  sposarla.

Patrizia Debicke

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