Cose da far tremare i polsi.
Vi siete mai soffermati sull’idea che in ognuno di noi potrebbe esserci un frammento infinitesimale di Michelangelo, San Francesco d’Assisi, Cristoforo Colombo, Pierpaolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti e perché no, di tutta la Nazionale che nel ‘70 vinse contro la Germania con un 4- 3 entrato nella storia?
Vi rendete conto, abbiamo tutti lo spunto necessario per fare la differenza.
Però, c’è sempre un però. Nel nostro dna non ci sono solo geni di santi, poeti e navigatori ma anche trasmissioni difettose della malarazza; Papa Alessandro VI che sarà pure stato di origini spagnole ma ha avuto abbastanza figli per propagarsi in lungo e in largo nella penisola, il pluridecorato Fiorenzo Bava Beccaris che non si diede pensiero nel soffocare una rivolta con il sangue dei rivoltosi e che dire del Cardinale Bellarmino che si diede un gran da fare per arrestare il progresso scientifico.
Già vi sento, ma è storia vecchia. Quando erano esempi illustri andava tutto bene, ora che si siede a tavola il parente indesiderato, è un’altra storia? Avete ragione ma la genetica trasmette, intreccia ma non dimentica e non dovremmo meravigliarci di avere ancora attorno qualche mela marcia.
Il punto è chi siamo noi?
Figli di una nazione che è stata colonizzata da più o meno chiunque in tutta la storia, che ci piaccia o meno, siamo tutti figli di extracomunitari e con uguali percentuali per essere delle brave o delle cattive persone.
Chi fa la differenza non è il codice genetico, ma la nostra voglia di essere migliori.
A noi il compito di studiare la storia per capire chi siamo e dove stiamo andando.
Mi raccomando, non mettetevi a pescare in rete. Non pensate anche voi che sia un controsenso fare di qualcosa che cattura e costringe un sinonimo della nuova libertà?
Quasi per caso è il nuovo romanzo di Giancarlo De Cataldo che torna al giallo storico dopo I traditori e Nell’ombra e nella luce. In questo nuovo caso il maggiore Emiliano Mercalli di Saint-Just dovrà ricongiungersi alla sua promessa sposa Naide mentre è in missione per conto del Conte Camillo Benso di Cavour per recuperare Aymone Fleury, un vecchio compagno d’arme del Re Vittorio Emanuele approdato nella Repubblica Romana guidata da Giuseppe Mazzini.
In quest’opera il Risorgimento non è un fondale di cartone messo alla bene e meglio per nascondere le quinte in cui l’autore tira le fila di una trama investigativa, ma è parte stessa della narrazione e diventa protagonista attraverso l’entrata in scena di Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele e Ciceruacchio.
Se siete stati quel modello di studente che della storia ha conosciuto solo l’aspetto bidimensionale della cronologia, allora è una lettura indispensabile poiché potrebbe portarvi nel bel mezzo di un periodo fatto di speranze esplosive e di polvere da sparo disillusa.
Se invece siete appassionati, godetevi la preparazione storica di De Cataldo, presente tra le pagine, sempre puntuale e mai ingombrante, e cercate di risolvere l’enigma che lega il Piemonte e la Città eterna nella nascita di uno stato di cui siamo tutti figli.
Nel bene e nel male.
Una lettura consigliata per capire chi siamo, dove stiamo andando e quanto possiamo essere migliori rispetto ai secoli che ci siamo lasciati alle spalle.
Giancarlo De Cataldo sarà uno dei grandi ospiti che animeranno le giornate del Noir In Festival 6/12 dicembre 2019.
Tanti appuntamenti tra letteratura e cinema da seguire a Como e Milano.
Doppio appuntamento al Noir In con Giancarlo De Cataldo che presenterà il suo nuovo romanzo Quasi per caso, Mondadori:
Como il 7 dicembre alle ore 19.00 a Villa Olmo
Milano l’8 dicembre alle 18.00 in Feltrinelli Duomo
Qui tutte le informazioni e il programma dettagliato del Noir In Festival 2019