Bellissimo thriller Betty Suicide di Federico T. De Nardi (Collana Crime Line), ambientato in una plumbea, piovosa e fascinosa Chicago, dove Anastasija Kalashnikova (già il nome è tutto un programma), alias Irina Filipovna, alias Betty Suicide (come il cocktail…), splendida bionda con gambe chilometriche e tette mozzafiato, in apparenza un po’ svampita, in realtà astuto e letale agente del Gru (lo spionaggio militare della Federazione russa) deve impadronirsi di un prezioso ritrovato tecnologico, frutto delle più aggiornate ricerche sulle nanomolecole.
A esso, e a Betty quando ne entrerà in possesso, sono però interessati a vario titolo anche molti altri soggetti, uno più pericoloso e sanguinario dell’altro.
Le avventure così si susseguono a un ritmo mozzafiato, i morti ammazzati ovviamente pure, e la faccenda si complicherà ulteriormente quando entrerà in gioco anche un insospettabile serial killer che negli ultimi anni ha già fatto sparire una ventina di avvenenti ragazze.
Anastasija si troverà spesso in pericoli mortali, alle prese con spietati killer, assatanati agenti di dogana, micidiali cecchini in sedia a rotelle e maniaci assassini, ma riuscirà sempre a venirne fuori, sino al finale, quando… ma questo lo scoprirete solo leggendo.
Romanzo molto ben scritto, ritmi indiavolati, caratteri e situazioni descritti benissimo e con un pizzico di ironia, anche se ovviamente, e volutamente, non c’è il tempo per troppi approfondimenti psicologici che danneggerebbero la suspense.
Davvero un libro molto, molto divertente, dove alla fine non si riesce a distinguere (merito, va detto, dell’autore) fra “buoni” e “cattivi”, e, anzi, si parteggia apertamente per i “cattivi”, nella fattispecie la nostra soave ma spietata Betty Suicide.
Altamente consigliato per qualche ora di sana e intelligente evasione… ma, ricordate… “mai tentare di profitare di povira, inocente ragaza rrussa…!”. Potrebbe equivalere al vostro suicidio!