Con il nuovo titolo Babylon – Berlin viene ripubblicato il noir di Kutscher “Il pesce bagnato”. L‘uscita originale non aveva avuto il successo dovuto, ma oggi la serie televisiva omonima ha reso giustizia a un notevole noir. Ambientato a Berlino nella fine degli anni ’20,è un noir decisamente storico. Berlino fine anni ’20, non può che significare la realtà post prima guerra mondiale. Fine della guerra che non vuol dire conseguenze post belliche archiviate, anzi gli effetti sono tutti lì e sono i presupposti di quanto accadrà.
Il periodo interbellico è il periodo storico in cui si intrecciano i fili di queste pagine, dai tentativi rivoluzionari, soffocati con la repressione , all’inflazione galoppante e quindi alla Repubblica di Weimar …….
Non è un libro facile, nel senso che necessita di attenzione e continuità nella lettura. Ci troviamo di fronte ad un qualcosa che è consigliabile a coloro i quali rifuggono dai saggi ma allo stesso tempo sono interessati a capire gli avvenimenti che hanno segnato il secolo da poco finito.
A questo proposito è necessario sottolineare quanto la produzione che ci arriva dalla Spagna, dalla Francia,e dalla Germania( basti pensare a Helena,a Daeninckx, e a Friedrich Ani ), sia una letteratura che mette il lettore a fare i conti con un passato che, se non si vuole ritorni, deve essere conosciuto.
La Berlino narrata deve affrontare le conseguenze post belliche, non solo quelle della ricostruzione o dei “reduci” ,ma anche quelle derivanti da quanto accade fuori dai confini, ad esempio la rivoluzione in Russia e la prospettiva, che in molti si dettero, di costruire una Germania sovietica.
E quindi una Berlino in cui le lotte sociali ed operaie sono all’ordine del giorno,e in cui la paura della rivoluzione comunista rasenta l’isteria, con squadre d’assalto naziste che si contrappongono a milizie comuniste e con “apostoli” della morale a tentare di dettar legge.
Una Berlino in cui in alcuni quartieri le forze dell’ordine non sono ben viste,e la gente non è particolarmente loquace, in primis con la polizia, zone dove la “legalità” è di fatto sospesa e nelle quali si diventa, anche non volendo, “fuorilegge”.
In Babylon – Berlin ci troviamo di fronte a un commissario che deve avere a che fare con associazioni segrete, pornografia, retate antisovversive e chiusura di luoghi peccaminosi e che, nonostante non voglia immischiarsi nelle vicende politiche, percorre la strada imposta dalla carriera, dalla omicidi alla buoncostume che lo porta e rimanere imbrigliato nelle dinamiche di una comunità, quella russa, segnata da quanto successo nella madrepatria.
Servizi segreti, criminali di professione, assassini per fede politica, traffico di armi e associazioni paramilitari che si organizzano e preparano l’esercito per l’eventuale riscossa di una Germania, uscita pesantemente sconfitta, sono gli ingredienti di Babylon Berlin.
E per non farci mancare niente, abbiamo anche il “bar noir”