Magda Ritter è un’assaggiatrice di Hitler. E’ una delle 15 donne che lavorano al servizio di Hitler, devono assaggiare tutto quello che verrà servito sulla tavola del Führer, la colazione, il pranzo, la cena, il the con i biscotti servito a metà pomeriggio. Sono donne addestrate a riconoscere i veleni, a osservare i cibi, le bevande, per individuare eventuali sostanze sospette, ed infine a mangiare le pietanze, prelevandole da più punti del piatto. Magda arriva al rifugio di Hitler nel Sud della Germania, dopo aver abbandonato Berlino sotto i bombardamenti degli alleati, nel 1943. E’ stata costretta dai genitori a lasciare la città, e saranno gli zii di cui è ospite a trovarle quel lavoro che viene ritenuto dai fedelissimi del Führer un onore: morire al posto del Grande Condottiero, in nome della Grande Germania. Seguirà lo staff del Führer fino alla fine della guerra. Magda è una ragazza giovane, la politica ed il partito non le interessano, è cresciuta con le idee anti-naziste del padre, idee che l’uomo non esprime pubblicamente, troppo pericoloso, ma condivide solo con la figlia e la moglie nel segreto della loro casa, a cena intorno al tavolo della cucina. I coniugi Ritter decidono di allontanarla da Berlino, non più sicura con l’inizio dei bombardamenti. Gli zii, invece, sono ferventi sostenitori del regime e quindi si attivano per trovarle un lavoro al servizio del Reich, quel lavoro che la porterà a conoscere Hitler in persona. Al suo arrivo alla corte del Führer, Magda è spaventata dalla sua sorte, ogni boccone che mangerà potrebbe essere l’ultimo. Ma il personaggio nel corso del libro matura, ed acquisisce una nuova consapevolezza. Già condizionata dalle idee anti-regime del padre, intreccia una relazione con il capitano delle SS Karl Weber, grazie al quale verrà a conoscenza della realtà, i campi di concentramento e lo sterminio perpetrati dal regime contro chiunque non appoggi apertamente il Führer. Sono tanti, anche all’interno dello stesso partito e delle SS che non riescono più a credere ciecamente alla propaganda nazista e tentano di rovesciare il governo di Hitler. L’obiettivo di Magda è sopravvivere, non solo agli assaggi di cibo, ma alla guerra stessa, a Hitler, per il quale nutre un odio profondo, ritenendolo responsabile del destino della Germania e dei tedeschi.
Magda non è un personaggio reale, ma la storia è ispirata da una vicenda vera. Con Al servizio di Adolf Hitler, basato su testimonianze autentiche e attente ricerche, l’autrice vuole raccontare un pezzo di Storia. Ne esce un libro molto bello, con le sue forti contrapposizioni: la Berlino bombardata e il caldo e intimo rifugio di Hitler, tra le montagne, il popolo tedesco ridotto alla fame e allo stremo dallo sforzo bellico che è chiamato a compiere mentre pochissimi eletti mangiano e bevono, trovando il coraggio di festeggiare. Anche la figura di Hitler è ambivalente: carismatico, gran oratore, quasi un nonno buono e paterno con le persone al suo servizio, ma comunque responsabile dei campi di sterminio e della morte di milioni di persone.
Al servizio di Adolf Hitler scorre veloce, la scrittura è semplice e lineare, non mancano scene drammatiche, come il bombardamento di Berlino o l’arrivo dei russi, i liberatori, che saccheggiano la città e violentano le donne in virtù di essere i vincitori. Sono scene che fanno male, perché anche se romanzate, sono purtroppo vere. Ci costringe a riflettere e soprattutto a non dimenticare una triste pagine di Storia, come dice la stessa scrittrice nelle sue note a fine libro: “ se riuscirò a impedire che il lettore dimentichi, avrò raggiunto il mio obiettivo”.
Al servizio di Adolf Hitler
Lucia Cristiano