Non si uccide prima di Natale



jack iams
Non si uccide prima di Natale
polillo
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Rock Rockwell è caposervizio del quotidiano Report e il suo più grande cruccio, a qualche giorno dal Natale, è far andare giù ai suoi lettori di un paese della provincia americana la notizia che Martin Malloy Jr, erede di una delle famiglie più ricche, potenti e detestate del luogo, organizzi una festa per bambini giusto in concomitanza con quella tradizionale organizzata da “zio Poot”, un vecchio giocattolaio che da trent’anni fa felici i più piccoli del paese.

Rockwell annusa il losco e, da reporter di razza, va a dare una controllata al Centro Ricreativo dove è annunciata la nuova festa, non fosse altro per poter sopire le polemiche che la notizia ha generato. Durante la visita incontra Jane Hewes, direttrice del Centro (nonché deliziosa fidanzata del rampollo) di cui si innamora seduta stante.

Lo sporco c’è tutto e l’amour fou prende a muoversi come pallina di neve che rotola dalla cima di una montagna. Cervello fino e furbizia sono le armi più oliate per affrontare il marcio. Perché tutto questo? Perché non è vero che a Natale siamo tutti più buoni. E, come suggerisce il titolo (fedele nella traduzione italiana), se si uccide prima di quella data, non si fa una cosa buona e giusta in linea con la tradizione di Babbo Natale e del suo sacco di giochi.

Pubblicato originariamente negli States nel 1949, Non si uccide prima di Natale di Jack Iams, arriva per la prima volta in Italia grazie ai Bassotti della Polillo. Protagonista della storia, nonché co-investigatore, è Rock “Rocky” Rockwell, giornalista e personaggio per eccellenza dello scrittore americano. E l’ambiente dell’informazione da quotidiano, in particolare quello legato alla redazione della cronaca, l’epicentro di un mystery tradizionale. Un whodunit doc, così classico da rispettare anche il solco tracciato dalle storiche “5 W questions” del giornalismo: what, where, when, why e, naturalmente, who.

Certo, Iams giocava in casa, visto che, prima di essere riconosciuto come autore di gialli (e non solo), aveva lavorato per il London Daily Mail, il Newsweek, il Daily News e il New York Herald Tribune. Nel romanzo l’odore della notizia battuta a macchina c’è tutto. Così come i calli nelle mani di Rockwell. E così la provincia americana. Che per una volta non ha neanche il tempo di mettersi addosso il vestito della festa e incipriarsi per nascondere lo spavento che si porta addosso.

corrado ori tanzi

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