Angelo Petrella fa parte della nuova generazione di scrittori noir. Prosa asciutta, decisa, efficace. Cosě come in Cane Rabbioso, il suo bel libro d’esordio, anche in questo nuovo lavoro dimostra di preferire il romanzo breve. O il racconto lungo se preferite. Ma anche questo fa parte dello stile di questo giovane autore partenopeo: il passo volutamente corto del narratore che punta all’essenziale, che non scrive volumi strabordanti di pagine ma non per questo le sue storie sono meno pungenti. Anzi. Vanno dritte al punto e colpiscono.
Nazi Paradise č inequivocabilmente un noir sociale, su Napoli, sui suoi giovani, sulle fazioni che vi si confrontano. Dentro ci troviamo la politica esasperata, la violenza negli stadi e nelle piazze, gli estremismi neri e rossi, il ruolo delle nuove tecnologie nella nostra societŕ.
Il protagonista della vicenda č un giovane skinhead, svastica tatuata sul braccio e testa rasata, che si guadagna da vivere violando i siti delle banche, per poi scatenrasi nella curva del San Paolo con un po’ di sana ultraviolenza modello Arancia Meccanica.
Un libro che si beve in un paio d’ore, tutto filato. Storie di nazi e di sbirri, di ultras e di hacker, di chat erotiche e di sesso, di tossici e di combattimenti di cani, di infiltrati e papponi, di pestaggi e tradimenti.
Finalmente qualcuno che racconta una realtŕ attuale e non cerca di propinarci la solita fantasiosa storia di intrighi fantascientifici.
Nazi Paradise
paolo roversi per detective magazine