La verità sul caso Joanna Duncan – Robert Bryndza



Robert Bryndza
La verità sul caso Joanna Duncan
Newton Compton
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Robert Bryndza, dopo l’indiscutibile successo della sua precedente serie thriller  in tre volumi, interpretata da una tosta ma molto  convincente Erika Foster, va in libreria con il terzo episodio  della nuova  serie che vede come protagonista, Kate Marshall,  quarantenne ex detective, un personaggio forte ma profondamente  inquieto, una donna per porta ancora  le stimmate del suo  doloroso passato. E persino oggi, tanti anni dopo, non è ancora riuscita a lasciarsi completamente alle spalle quell’orribile esperienza.  Ha dovuto  addirittura difendersi dall’infamante accusa  di presunta complice dell’assassino, umiliata e bersagliata dai media per gli orrori  confessati da quel mostro. Per poi dover superare mesi di angoscia, fare difficilissime scelte… Per anni ha dovuto combattere con se stessa e con i fantasmi di un inferno che continuavano a ossessionarla. Però era una roccia, qualcuno che pur di dimenticare aveva cercato di annegare il suo incubo nell’alcol, ma dopo lo strazio di aver rinunciato persino a crescere il figlio, innocente frutto dell’orrore, aveva combattuto e , facendo ricorso agli alcolisti anonimi, si era disintossicata  ed era  uscita dal tunnel. Poi era andata via da Londra, trasferendosi  in una piccola città, Thurlow Bay sulla costa sud dell’Inghilterra. Là ogni semestre  insegnava  criminologia nell’università di Ashdean, appena  a sei chilometri di distanza, con il valido supporto di un giovane assistente, Tristan Harper e l’amicizia di Alan Hexsham,  coroner regionale,  uomo gigantesco che  invecchiando assomigliava sempre più a un orso.  Ma il destino l’aveva  costretta  a stringere i denti per  combattere di nuovo i suoi  peggiori incubi e  a rischiare ancora una volta il tutto per tutto, anche la vita e,  benché non fosse  più una poliziotta, si era rimessa in gioco.
Oggi,  (maggio 2015) con La verita sul caso Joanna Duncan,  terza  indagine della prof. di criminologia ed ex detective Kate Marshall,  ormai reputata a livello nazionale per le sue successive brillanti azioni, si è riciclata a detective privata. Gestisce il campeggio per roulotte sulla baia dietro la cittadina universitaria, – uno dei migliori posti per fare surf del Devon e della Cornovaglia, lasciatole in eredità da Myra, sua migliore amica per ben nove anni- dopo aver aperto da nove mesi la sua  agenzia di investigazione con come socio il giovane assistente universitario Tristan Harper e  il generoso appoggio a distanza del dottor Hexsham… Ma ohimè  dopo l’ultimo caso in agenda, il controllo sui precedenti per conto di un potenziale datore di lavoro,  l’agenzia non ha avuto altri incarichi e il messaggio in segretaria di Bev Ellis sembra volerle  portare  una boccata di ossigeno. La  donna infatti  con voce soffocata asserisce: “  Il mio nome è Bev Ellis e la chiamo in merito a mia figlia, Joanna Duncan. Era una giornalista ed è scomparsa, quasi tredici anni fa… È svanita nel nulla. La polizia non ha mai scoperto cosa le fosse accaduto, ma è davvero sparita. Non è scappata, né nulla del genere… La sua vita andava a gonfie vele. Voglio assumere un investigatore privato che possa scoprire cosa le è successo…”
Kate, ritelefona immediatamente per fissare un appuntamento rendendosi che devono accettare quel caso perché se riuscissero a sbrogliare un cold case irrisolto di livello nazionale, garantirebbero   futuro, fama  e successo  alla  loro  la neonata agenzia  investigativa.
Intanto  il primo problema da prendere in considerazione, anche pianificando l’inchiesta a tavolino,   è che allora, tredici anni prima,  l’improvvisa scomparsa della giovane  e determinata giornalista investigativa  Joanna Duncan, sposata ma  con grandi ambizioni di lavoro, pare collegata al suo coinvolgimento  in una segreta ed esplosiva  inchiesta personale mai venuta alla luce. Un’ indagine ohimè  sempre  avvolta in una spessa  cappa di nebbia, corredata  da un inquietante scenario denso di ambiguità.
Ma tutte le persone che potevano avere un qualunque legame alla sua scomparsa,  dal marito ai colleghi, per non parlare del politico  al quale con i suoi servizi al veleno sulle prime pagine del giornale aveva fatto abortire quella che pareva una inarrestabile carriera, disponevano, o almeno pareva, di alibi in grado di coprirli.  Ragion per cui,  in mancanza del corpo  e   in assenza di prove, la polizia, con  nessun’altra potenziale pista in mano, aveva  dovuto chiudere il caso. E tutti pian piano se ne erano  dimenticati. Tutti tranne la madre di Joanne. Lei  non voleva e non vuole arrendersi, l’aspetta ancora e, pur  a distanza di tanti  anni, è sicura che Joanna non se ne sarebbe mai andata volontariamente. Dunque deve per forza essere rimasta  vittima di qualcosa di terribile che l’ha condannata.
La complessità del caso appassiona Kate  ma la preoccupa : intanto le appare  subito chiaro che non sarà  semplice trovare il modo per risalire alla  verità. Ciò nondimeno, dopo essersi consultata con il suo giovane aiutante Tristan Harper,  accetta l’incarico.
Quando Kate e Tristan potranno  disporre  dei fascicoli dell’inchiesta originale, ripercorreranno gli stessi sospetti imboccando metodicamente le stesse false piste e gli stessi vicoli ciechi che in precedenza  avevano ingannato la polizia. Ovverosia interrogano di nuovo il marito di Joanna, Fred, ed esaminano a fondo la vita privata del parlamentare locale Noah Huntley, che Joanna aveva accusato sul giornale, regolarmente sposato ma con un risaputo debole per i ragazzi.
Gli alibi di entrambi sembrano mostrare  dei punti deboli anche se a tanta distanza è difficile esserne sicuri. Fino a quando  Kate e Tristan, scavando più a fondo  tra gli effetti personali di Joanna, scopriranno su  un’agenda di appunti i nomi di due ragazzi di bell’aspetto: David Lamb e Gabe Kemp, entrambi stranamente scomparsi, senza lasciare traccia prima di lei.
Bisogna  approfondire in quella direzione. E Kate e Tristan , pur costretti anche e fare i conti e barcamenarsi con l’ordinaria e faticosa quotidianità della loro vita personale, per ora fonte del loro mantenimento,  che contempla anche un incarico universitario, e ad arrabattarsi per mandare avanti  in qualche modo il campeggio, non demordono. Insomma come un cane che ha annusato l’osso, andando avanti tra  colpi di scena, svolte impreviste e  rivelazioni, proseguiranno con testardaggine  la loro inchiesta. Pian piano, anche avvalendosi  di  irrefutabili testimonianze riusciranno a ricostruire, particolari  fatti e movimenti avvenuti in  passato, connessi ai due giovani uomini prima della loro scomparsa. E contemporaneamente Kate,  raggiungerà anche la certezza  che Joanna aveva erseguito il loro  stesso percorso  investigativo fino a trovarsi  impotente e coinvolta in violenze e omicidi legati a  un qualcosa di  oscuro molto più sinistro, angoscioso  e pericoloso di quanto potesse mai sospettare e scoprire quale fosse  l’ inimmaginabile identità di un serial killer che l’aveva fatta sempre  franca uccidendo  persone sole,  senza famiglia o veri amici, disposti a cercarli e a ritrovarli.
Possibile che ci sia ancora in circolazione un pluriomicida sempre pronto a colpire, rimasto  impunemente a piede libero, uccel di bosco da oltre tredici anni?

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Patrizia Debicke

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