Un gruppo di studenti di Antropologia, durante una visita didattica, scopre un murale affascinante ma zeppo di dettagli che richiamano scene delittuose.
Di lì a poco, nello stesso luogo, vengono ritrovati i resti di una donna assassinata e quello sarà il primo di una lunga serie di omicidi, cui fa da sfondo la street art, e dove dipinti e delitti sono in evidente connessione.
Due giovanti antropologi, Ambra e Alessandro, cercano di interpretare i segnali, per aiutare le indagini finendo poi, loro stessi, in un vortice di accadimenti ed emozioni.
“Acrilico” è il romanzo di esordio di Manuela Malchiodi: una scrittura avvincente, che tiene subito incollati alle pagine oltre che per gli eventi e la caratterizzazione dei personaggi, ben resa attraverso i dialoghi, anche per i frequenti riferimenti culturali.
Ci troviamo così a leggere di antropologia, di archeologia, di mitologia e non ultimo di street art, la forma artistica che ha dato via al romanzo.
Non manca il richiamo a Marc Augè, con il suo saggio sui “Non luoghi”, ma nonostante sia un romanzo con riferimenti a contenuti dotti scorre piacevole, perché intercalato da gradevoli scene di quotidianità.
L’antropologa-detective Ambra ha avuto dei fidanzati, e li ricorda tutti con dei soprannomi! Il suo collega Alessandro si è invaghito di Gea e vive storie e sentimenti con grande passione.
È un romanzo in cui troviamo messaggi diversi, tenuti insieme da una scrittura lucida, che oltre a narrarci una bella storia ci porta in un mondo di artisti non a tutti conosciuto.
Acrilico – Manuela Malchiodi
Marinella Giuni