La discesa infinita: Un mistero per Nanni Settembrini
Nanni Settembrini, guida e capo del soccorso alpino del Monte Bianco, rimane colpito da quello che la montagna restituisce: i resti di un corpo e di uno scarpone di cuoio appartenenti entrambi ad un’ epoca remota riemergono dalle sponde del freddissimo fiume Miage. Per Settembrini questo è più che un fatale rinvenimento: è uno spunto di riflessione, per meditare sulle vite passate, su uomini e donne che hanno appreso dalla montagna una leggenda ed un codice etico naturale. Il giallo di Camanni è molto più che un mistero, è una vera e propria riflessione a mente aperta verso il senso della vita.
La prima impressione che mi ha trasmesso questo romanzo non è stato tanto il giallo in sé ma la profondità del contenuto. Camanni si è rivelato una grande pensatore prima che un giallista. L’elemento che rende questo libro originale è la capacità dell’autore di creare un contesto, una situazione ben specifica, un ambiente descritto con impeccabilità . Infatti, ciò che tiene il lettore fisso sulla carta è, secondo me, la possibilità di fare un vero e proprio viaggio tra le montagne, in mezzo alle difficoltà , tra i ricordi e le sofferenze di chi il Monte Bianco lo racconta e lo vive. L’inchiesta in sé risulta, a parer mio, basica e senza troppe sfaccettature ma lo stile di scrittura dell’autore e la sua capacità narrativa rendono lo scritto veramente interessante.