Non capisce cosa sia successo.
Il suo corpo fa male, ma lo avverte più forte.
Più vivo.
Forse è stato un sogno.
Ma il sangue, che ora macchia le lenzuola, è reale.
Gli occhi sgranati della sua compagna.
Paura e incredulità.
Non sa cosa dirle.
Prigionieri di un immaginario emotivo sensibile alle suggestioni, gli uomini di ogni tempo hanno voluto creare una relazione complessa con ciò che li circonda: hanno cercato, e visto, nel mondo il riflesso dei loro bisogni e il presagio di timori ancestrali. E, da sempre, la luna – con la dualità del suo apparire e il mistero di ciò che è negato agli occhi – ha toccato le corde più intime del sentire collettivo. A essa si legano paure e speranze, addii ed eterni ritorni, consapevolezze e intuizioni: nel fascino impenetrabile della sua sfuggente essenza l’uomo ha avvertito lo spiazzante alternarsi di consolatorie certezze e oscure profezie.
Luce e Ombra. Mutamento e ciclicità. Vita e morte. È sul potente giogo di questo simbolismo, antico quanto l’umanità, che Plenilunium, ultima fatica letteraria di un talentuoso Angelo Basile, muove parte dei propri passi.
Romanzo che racchiude tocchi di horror, fantasy, suspense, intrighi, Plenilunium rimanda a primitive superstizioni e a suggestivi riferimenti religiosi e, attraverso l’incisiva prosa dell’autore, tratteggia la normalità di un piccolo borgo alla periferia di Milano, chiamato Baggio. Ma l’inclemente precisione della penna di Angelo Basile scava, si infiltra sotto l’ingannevole superficie di un’esistenza che si maschera sotto la finzione di una tranquilla quotidianità. Il piccolo quartiere sembra non nascondere nulla, mentre, invece, si fa insospettabile custode di verità inquietanti e di anime corrotte. Eventi inspiegabili, la cui natura rimanda a una dimensione sovrannaturale, sconvolgono la vita della ristretta comunità: una presenza affamata e dagli artigli affilati sta seminando l’orrore e un uomo sopravvive contro ogni probabilità a ferite che non possono lasciare scampo. Attorno alla figura di quest’ultimo si agita un mistero indecifrabile, da proteggere a ogni costo: a lui è affidata una missione; una missione che va oltre il tempo e la comprensione umana.
Questa volta l’antico nemico è tornato particolarmente forte. Lui è stato colto impreparato, ed è stato vinto. Lo deve fermare prima che diventi inarrestabile e diffonda il suo veleno.
Ma non è solo l’antico nemico a minacciare la realtà di Baggio: è, anche e soprattutto, la stessa natura – infida e crudele – degli uomini a marchiare le pagine del libro; sono anche le debolezze, la violenza, l’ambizione, la voglia di dominare e distruggere l’altro a reclamare spazio in una storia dal carattere corale e in cui si realizza l’eterna lotta tra bene e male. Ma in questo manifestarsi di brutalità ed efferatezze, la vita non cede il passo alle brutture e, contemporaneamente, afferma il bisogno di cercare equilibrio e armonia: amori nascono, altri vengono celebrati nel ricordo di quanto è stato condiviso e slanci altruistici diffondono un segnale di speranza.
«Lo aveva visto e riconosciuto… Si è offerto in sacrificio, perché non uccidesse nessun altro e per regalargli altro tempo da vivere, ma non poteva accettare che facesse altre vittime, così mi ha rivelato chi sia.»
Plenilunium racconta eventi che non investono solo il presente, ma corrono al passato e aprono una finestra sul futuro, rivelando la sofferenza delle anime e il dolore di una vita, che pur superando la caducità dell’essere umani, porta con sé altri fardelli.
«Te ne sei andato un giorno di marzo. Mi hai spezzato il cuore. Credevo fossi morto. **** me lo disse, lo giurò.»
«Lo so. Glielo ordinai io. Non potevo rimanere. Guardami… Avrei dovuto portarti in un luogo lontano dal mondo, da tutti. Saremmo stati solo tu ed io, ti avrei sottratto la tua vita…»
Plenilunium
Mariella Barretta