Sono passati più di trent’anni dall’estate che sconvolse tutta la comunità del piccolo paese salernitano di Castellaccio. Sulla montagna che domina la vita degli abitanti del paese, nei pressi della cascata, c’è un immenso salice solitario con le sue grandi radici che sporgono oltre la terra. Sono passati più di trent’anni da quando una giovane ragazza sparì da Castellaccio senza lasciare traccia. Claudia Carbone aveva quindici anni quando i familiari ne dichiararono la scomparsa. Tutto il paese era in allerta, tutti rimasero allarmati e sconvolti dalla sparizione: quel genere di turbamento confuso che afferra le anime degli innocenti, nel momento in cui qualcosa di troppo orribile si presenta davanti ai loro occhi. Ma il peggio, purtroppo, arriverà solo qualche settimana dopo la scomparsa dell’adolescente. Il grande salice sulla montagna, infatti, diventa il teatro di un macabro e orribile spettacolo. Appesa per le braccia, fragile, dimagrita e piena di lividi, c’è Claudia. La sua testa si trova ai suoi piedi, proprio accanto alle radici dell’albero. Immediatamente gli investigatori fanno partire le indagini per scoprire il colpevole di un così orrendo delitto. Il paese rimane sotto shock, completamente devastato anche solo dall’idea che un simile omicidio sia avvenuto sulla montagna a loro tanto vicina e tanto cara. Tutti avranno memoria di questo terribile episodio, che rimarrà insito nella storia del paese per sempre. Trent’anni dopo quell’estate orribile, che cambiò moltissime cose e devastò le anime di molte persone, Damiano Valente viene chiamato dal suo amico, il commissario De Vivo, che lo avvisa che il mostro è tornato. Damiano, giornalista di successo, supera le molteplici difficoltà fisiche causate dalla gamba offesa, e riesce a salire sulla montagna spinto da un dolore muto e da una disperazione infinita. Damiano intuisce quello che sta per guardare dalla fila di bambole senza testa legate al ramo di un albero lì accanto. C’erano anche trent’anni prima, quelle bambole che sembrano fissare con aria di sfida gli investigatori. I polsi legati dal filo spinato, il corpo sciupato e cosparso di lividi e morsi, la testa appoggiata a terra accanto alle radici del salice solitario. C’è un’altra giovane donna appesa al salice, proprio come trent’anni prima, nello stesso posto, nella stessa posizione, c’era la quindicenne Claudia. Tutti ricordano di quell’episodio, e i particolari della scena del crimine sono praticamente identici all’omicidio di Claudia. Il mostro è davvero tornato? O si tratta di un emulatore? Se dovesse essere la stessa persona, perché ha aspettato trent’anni prima di manifestare nuovamente tutto l’orrore di cui è capace? Queste e molte altre domande infestano la mente di Damiano, che rimane attonito ad assistere alla macabra scoperta. La giovane donna è stata seviziata a lungo, per svariate settimane, tanto che è così dimagrita da sembrare una fragile foglia in preda alle ire del vento. Chi potrebbe mai essere capace di tanto odio? Damiano capisce subito che tutta quella sceneggiata, la posizione del corpo, le bambole, il salice e tutti i più impercettibili dettagli, derivano da una mente malata in preda a un delirio ritualistico. C’è un motivo sopito dietro tutte le tracce visibili abbandonate dall’assassino. La situazione, inoltre, peggiora rapidamente quando sparisce anche un’altra ragazzina: sarà stata rapita dal killer? Dove la nasconde, a quale orrendo destino l’ha designata? Sarà ancora viva, oppure la sua vita è stata già brutalmente interrotta? L’omicidio di Claudia, rimasto irrisolto per trent’anni, si ripresenta con forza e violenza agli occhi dei cittadini di Castellaccio, come una specie di maledizione che si abbatte implacabile sul paese. Damiano non può che indagare: l’omicidio è per lui un fantasma che torna per ricordargli il trauma della morte di Claudia. Nell’estate del 1985, l’estate maledetta, anche Damiano aveva quindici anni ed era il migliore amico di Claudia. Insieme ai due inseparabili amici, che si consideravano fratello e sorella, c’era anche Stefano Fabiani, un tipetto sveglio, divertente ma anche capace di grande collera. La compagnia aveva fatto amicizia anche con Flavio, un nuovo arrivato in paese: un giovane tranquillo e un po’ depresso, che non aveva amici e non usciva mai di casa. I quattro amici si godono l’estate, tutti assieme, tra litigi e nuovi amori, scorribande in riva al mare o su per la montagna, segreti confidati e tantissima voglia di vivere. Eppure, quella maledetta estate, tutto finì in un bagno di sangue. Chi si nasconde dietro i due omicidi? E perché ha ripreso questi tremendi rituali di morte dopo un lasso di tempo così lungo? E inoltre: è possibile che l’omicida sia stato aiutato da qualche complice? O gli assassini sono addirittura due (o più)? L’omicida conosce perfettamente Castellaccio, i suoi abitanti e tutta la splendida montagna che sovrasta il paese. Potrebbe essere uno degli abitanti di questa tranquilla comunità? Damiano Valente sente la necessità di dare la caccia all’assassino, questa volta è determinato a trovarlo e a fargli pagare un prezzo carissimo per ciò che ha fatto alle due giovani donne. La morte di Claudia lo ha traumatizzato talmente tanto che non ha mai ripreso normalmente la sua vita, soprattutto perché è stata quella stessa estate a distruggere ogni barlume della speranza che coraggiosamente conservava. Dopo l’incidente e dopo la morte di Claudia, la vita di Damiano si è spaccata a metà: una parte di lui è andata avanti, è cresciuta, ha studiato e fatto carriera, ma un’altra parte è rimasta rinchiusa nell’oscurità insieme al ricordo dell’amica e dei momenti felici vissuti prima di quella maledetta estate. Il buio dentro di Antonio Lanzetta è un thriller appassionate e coinvolgente, diviso in due piani temporali che vanno di pari passo con la narrazione e che la arricchiscono. I colpi di scena rendono questo libro una sorpresa costante: tutte le chiuse di tutti i capitoli impediscono al lettore di abbandonare la lettura. L’atmosfera tranquilla e pacifica di un paesino della provincia di Salerno diventa un teatro degli orrori che affascina il lettore. Una storia molto ben strutturata, interessante e nera come l’anima dell’assassino. Il buio dentro di Antonio Lanzetta, pubblicato da La Corte Editore, previsto in uscita a ottobre, è un libro consigliatissimo a tutti gli amanti del thriller e del noir. Un mistero intricato da districare un capitolo alla volta, passo dopo passo, facendo molta attenzione a non farsi confondere dalla nube di nebbia che circonda le indagini.
Il buio dentro
Federica Bruno