San Salvario, Torino, Primavera 2010. Il giornalista 41enne Enzo Laganà ormai da sei anni ha un bel rapporto con la bella bionda finlandese Tania, mite e salutista rappresentante della Nokia in Europa. Programmano una vacanza in montagna ma esplode un fattaccio delicato: la denuncia di stupro della 15enne Virginia verso due rom. Varie roulotte del campo vicino al parco del Valentino vengono date alla fiamme; la strana zingara Drabarimos riesce a salvare il figlio dell’amica Medina; lei è in realtà l’ex bancaria Patrizia Pascali, che ha inscenato un suicidio per ricominciare a vivere. Senza conoscersi, lei ed Enzo si danno da fare per sconfiggere i pregiudizi e scoperchiare la verità. Nuova discreta prova (in italiano) per lo scrittore di origini algerine Amara Lakhous (“La zingarata della verginella di via Ormea”, e/o, pag. 158 euro 16), in doppia prima sui protagonisti. La trama è nota, lo stile a tratti didascalico, piacciono garbo e acume, soprattutto per come ben mostra tante regole distorte nell’informazione e nell’immaginario collettivo. Segnalo Nietzsche, arrabbiato non perché c’è chi gli mente, ma perché non gli crederà più.
La zingarata della verginella di via Ormea
Valerio Calzolaio