Sulla scia dell’omonimo film, il romanzo di Bruschini analizza la vita del bandito Vallanzasca e di tutti coloro che, a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80, hanno dominato la scena criminale italiana e soprattutto milanese. Come un’accurata cronistoria il libro ci restituisce le gesta e le malefatte di Renatino, di Faccia d’Angelo Turatello e delle rispettive batterie, ripercorrendo gli avvenimenti con dovizia di particolari, nomi e date reali, e arricchendoli con i pensieri e gli stati d’animo dei protagonisti. Ma non ci sono solo rapine e bische clandestine: così come nel più famoso Romanzo Criminale grande enfasi viene posta sul legame tra bande criminali, mafie organizzate e potere. I servizi segreti, deviati o forse no, allungano ovunque i loro tentacoli, servendosi dei criminali per inseguire un’oscura Ragion di Stato. Finzione o realtà? Forse entrambe, forse nessuna delle due, forse a volte la realtà supera anche la finzione stessa.
In ogni caso, a differenza del film con cui, bisogna dirlo, condivide solamente ambientazione e alcuni protagonisti, il personaggio di Renatino è qui ben delineato e non lascia spazio a luoghi comuni: non è un pazzo a cui piace sparare ai poliziotti, ma non è certo un eroe romantico senza macchia e senza paura. E’ un uomo che ha scelto una strada, accettandone fino in fondo le conseguenze e le punizioni, e se non altro ha il pregio di non essersi mai sottratto ad esse come molti prima e dopo di lui hanno fatto. Certo, resta sempre un criminale, un cattivo. E ogni cattivo che si rispetti ha sempre una nemesi, quel buono che cerca di contrastarlo e ricondurlo alla legge. Il commissario Moncada non è un personaggio reale, ma potrebbe esserlo. Rappresenta tutti quei tutori dell’ordine che credono ancora nella giustizia e nella legge, che credono nel rispetto, anche verso i criminali, che considerano comunque uomini. Rappresenta tutti quegli uomini per cui in una nazione dominata da corruzione e compromessi non c’è posto, ma che non possiamo fare a meno di ammirare anche se sappiamo che molto probabilmente la loro missione fallirà.