Una 87enne piena di intuito si ritrova ad indagare su un apparente caso di suicidio avvenuto in una casa di riposo; lei però non crede a questa ipotesi e tenta di carpire indizi per scoprire cosa è accaduto realmente. Questa in estrema sintesi la trama di “Un uccellino mi ha detto”, giallo scritto da Susan Fletcher con grande maestria e con quel British humour che è un valore aggiunto per il romanzo edito in Italia dalla Rizzoli.
Volete qualche dettaglio in più sulla trama? Florrie Butterfield, la protagonista del libro ha avuto una vita piena, ricca di avventure e viaggi in paesi esotici, di grandi affetti, amicizie, passioni. Adesso che ha ormai compiuto ottantasette anni si è stabilita a Babbington Hall, una tranquilla casa di riposo, convinta che il futuro non le riserverà più molte sorprese anche perché si trova costretta a muoversi – a causa di una gamba amputata – su una sedia a rotelle oltre ad essere “sorda come una campana, senza i suoi apparecchi acustici”. Quando però la sera del solstizio d’estate la direttrice della casa di riposo precipita dalla finestra del suo alloggio, Florrie si accorge che non è mai troppo tardi per darsi da fare a scoprire la verità. Non crede infatti che quanto avvenuto sia il gesto di una donna triste e sola, dall’esistenza irrimediabilmente scialba e decide di mettere in campo tutte le sue doti investigative per capire cosa si cela dietro quella morte. Aiutata da un ex professore di latino, cercherà infatti di fare luce sull’accaduto, spingendo la sua sedia a rotelle lungo i giardini rigogliosi e i corridoi scricchiolanti di Babbington, spillando confidenze a tutta una serie di personaggi indimenticabili nella loro incontrastata fragilità: le cosiddette sorelle Ellwood, irrefrenabili impiccione, la snobissima Marcella Mistry, e un ex buttafuori convertito alla Chiesa, ora ribattezzato reverendo Joe. Florrie non chiede di meglio: potersi mettere in gioco, ancora una volta, e lanciarsi con rinnovata gioia in un’avventura capace di risvegliare ricordi, sentimenti, e il brivido inebriante di un sogno tutto da vivere.
Scrittura brillante, dialoghi incisivi, una protagonista unica per un romanzo pieno di umorismo, mistero e che fa riflettere; proprio per tutti questi motivi non posso che consigliarne vivamente la lettura.