Non amo particolarmente le antologie. Il racconto, a meno che l’autore non sia davvero un grande della letteratura, non soddisfa quasi mai la curiosità, non asseconda il gusto per la lettura, non placa la voglia di evadere dalla propria realtà per calarsi in un universo fittizio. Questo libro però è qualcosa di diverso: è fatto di storie vere.
Ebbene sì, per una volta sono stati gli scrittori a calarsi nei panni dei cronisti di nera e non viceversa. In questo volumetto dal titolo promettente e suggestivo: Ti amo Ti ammazzo, storie vere di amanti e assassini, nove scrittori italiani specialisti del genere noir raccontano a modo proprio e quindi rielaborando, se non addirittura interpretando, nove casi giudiziari scelti fra i più inquietanti dal dopoguerra a oggi.
Ecco dunque uno scontro letterario fra Amore e Morte, Eros e Thanatos: due entità che soprattutto negli ultimi anni vanno a braccetto più di quanto non si vorrebbe credere. Infatti, stando alle statistiche, sembra che nel mondo reale siano in allarmante aumento gli amori destinati a diventare eterni solo perché lui o lei (generalmente lei) viene inchiodata all’eterna giovinezza dalla furia omicida del partner.
Ti amo ti ammazzo raccoglie in forma di cronaca più o meno romanzata nove archetipi di passioni esagerate, corrotte, malate, innominabili. Tanto per fare pochi esempi: il matrimonio perverso dei marchesi Casati Stampa (gli ex proprietari della villa di Arcore che oggi ha un altro celebre inquilino) finito in un bagno di sangue, l’amore impazzito di “J” sfociato in una strage dai connotati splatter e quello adolescente di Roberto, il sedicenne di Sesto San Giovanni che ha sgozzato la fidanzatina a scuola. La fine atroce della piccola Sarah Jay, raccontata con la mano lieve con cui si narrano le storie ai bambini per attenuarne un poco la crudezza. E la scomparsa di una giovane cameriera condannata a morire d’inedia dal maturo spasimante di cui ignorava perfino l’esistenza. Una sfilata di orrori che è anche un viaggio allucinante nel peggiore dei mondi possibili: quello della quotidianità che impazzisce.
A raccontare queste storie sono otto noti habitué delle scene del crimine di carta: Altieri, Carlotto, Vallorani, Brachino, Catania, Fois, Telese e Zola e uno psichiatra: Ferraro, abituato a scrutare le pulsioni sanguinarie dentro gli sguardi vuoti della follia.
Nove scrittori, dunque, che rivisitano la realtà in chiave più o meno letteraria, più o meno splatter, per raccontare storie che sono tutte variazioni di un unico tema: l’amore che uccide.