Robbie Morrison ci precipita nel passato, in un’atmosfera fatta della peggior violenza di strada, dove bande di adolescenti indemoniati giocano sui marciapiedi a colpi di rasoio come se fossero biglie o soldatini.
Impossibile girare per i bassifondi della Glasgow degli anni Trenta rimanendo indenni se prima non ci si è procurati la mappa della sopravvivenza che indichi per ogni strada quale sciarpa indossare, -alias quale professione di fede dichiarare- al pari della squadra del cuore.
A seconda della gang che vi detiene il potere, la scelta tra essere cattolici o protestanti potrà essere fatale. In caso di errore, il rischio meno grave è quello di subire il bacio di una di queste lame.
È proprio in questo sottobosco che è cresciuto il detective James Dreghorn, ex veterano della Prima Guerra Mondiale che al battesimo di sangue della strada aveva preferito i guantoni del pugile dello zio muratore.
Grazie a questa passione, James non solo era riuscito a sfuggire alla strada, ma era addirittura arrivato ai cantieri navali dei Lockhart, il cui illustre capofamiglia lo aveva preso sotto l’ala.
Ne era scaturito un amore giovanile impossibile per la di lui figlia, Isla.
Il tempo fa pertanto cortocircuito quando, divenuto ormai esperto poliziotto, a James e al suo collega McDaid viene proposto di occuparsi di un caso molto particolare.
Si tratta della morte di un noto avvocato civilista ripescato nelle acque del Clyde con la gola tagliata da un orecchio all’altro. Il suo nome è Charles Geddes, ed era il marito di Isla.
Come se non bastasse, a questa indagine particolare spinosa si affianca un altro caso che grava sulla capacità investigativa di Dreghorn e McDaid. Si tratta della ricerca di un uomo che ha barbaramente ammazzato il proprio figlio, un ragazzino che aveva l’unica colpa di esser nato nell’indigenza, in un ambiente poco distante da quello che Dreghorn si era lasciato alle spalle. Per scovare il colpevole, James dovrà affrontare le vecchie conoscenze, fino ad arrivare alla gang dei Billy Boys e al suo leader, l’antagonista di sempre che ha nome Hunter.
Azione, violenza, omicidi e criminalità sono sapientemente amalgamati dalla penna di Morrison come gli ingredienti base di un piatto molto elaborato, che riporta alla miseria e nobiltà della società di Glasgow negli anni Trenta, dandocene un’immersione caleidoscopica particolarmente realistica.
Morrison è riuscito a ricostruire un intero ecosistema di ambienti e personaggi che rendono la lettura vivida, ritmata dallo stile incalzante della sua penna.
Perfetto per chi ama le atmosfere vagamente gotiche e il fascino ruvido del poliziesco storico valorizzato da luci e ombre degli anni Trenta.