Ellen Adams, magnate dell’industria dell’informazione, è stata scelta dal nuovo presidente democratico quale segretario di Stato nonostante i loro rapporti siano e siano stati burrascosi ed è appena tornata dalla sua prima missione diplomatica in Corea del Sud, che si è rivelata fallimentare. Ma al suo arrivo a Washington D.C. l’aspetta qualcosa di ancora più terrificante: a Londra, Parigi e Francoforte tre autobus esplodono uccidendo decine di persone. Si tratta a prima vista di attentati di matrice islamica, ma in realtà la situazione è molto più complessa: gli autobus sono stati fatti esplodere dagli iraniani per uccidere tre fisici nucleari che, agli ordini di un ricchissimo scienziato pakistano, stanno mettendo a punto bombe nucleari da vendere ai terroristi. Ma gli iraniani hanno veramente eliminato la minaccia oppure sono solo caduti in una trappola raffinata?
Con l’aiuto della fidata amica e consigliera Betsy, della figlia Katherine e del figlio Gil e di numerosi altri personaggi della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato, Ellen riesce a sapere che tre bombe sporche esploderanno a breve in tre grandi città americane. Qui inizia una corsa contro il tempo che porta Ellen in Iran, Russia e Pakistan, a parlare con presidenti e primi ministri e a decifrare i criptici messaggi degli uomini politici, alle prese con tradimenti e voltafaccia di amici e nemici.
Questa è in sintesi la vicenda di questo thriller politico che tiene il lettore con il fiato sospeso per cinquecento pagine fino al prevedibile lieto fine finale.
L’aspetto più interessante di questo romanzo è tuttavia l’amicizia che lega le due autrici: Louise Penny, affermata autrice canadese di gialli e Hillary Clinton, moglie di Bill ed ex-segretario di Stato americano. Questo porta a leggere talune vicende come realmente accadute e a far sorgere nel lettore alcune domande: Eric Dunn, ex-presidente americano megalomane e poco accorto politicamente, è Trump? La situazione di Ellen Adams con il nuovo presidente che la detesta apertamente è la stessa di Hillary con Obama?
Louise Penny nei ringraziamenti alla fine del libro scrive che pur intitolandosi Stato di terrore questo è un libro sull’amore e in particolare sull’amicizia tra donne e proprio questo è l’aspetto pregevole del romanzo e quello che lo differenzia dalle decine di altri thriller politici che popolano gli scaffali delle librerie. Inoltre Stato di terrore è un omaggio a due signore decedute per gravi malattie: la migliore amica di Hillary sulla cui figura è stato creato il personaggio di Betsy e il sottosegretario al Dipartimento di Stato che ha fornito il modello per Ellen Adams.
Inoltre Stato di terrore si sofferma molto sui legami famigliari della protagonista, sulla sua nostalgia per il marito morto alcuni anni prima, sulla stima e l’affetto per la figlia Katherine a cui è stato affidato l’impero mediatico dopo la nomina della madre e in particolare sul rapporto tra Ellen e il figlio Gil, giornalista della Reuters e causa della discordia tra Ellen e il presidente. Gil alcuni anni prima in Afghanistan era stato rapito dai pashtun e inspiegabilmente era riuscito a fuggire facendo sorgere non pochi dubbi sulla sua lealtà agli Stati Uniti.