L’ultimo romanzo di Camille Grebe inizia in sordina, lieve come lo sciabordio delle onde in un lago tranquillo. Le vite di tre persone molto diverse tra loro si dispiegano in una narrazione in prima persona, precisa e accurata, in cui il lettore viene trasportato arrivando a conoscerne gli aspetti più intimi e privati.
Manfred, ispettore di polizia, Pernille, mamma single e Samuel, il figlio adolescente, sembrano percorrere sentieri di vita lontano l’uno dall’altro, ognuno con il proprio carico di drammi.
Mano a mano che il romanzo dispiega la sua tela, i fili che all’inizio sembravano non avere alcun rapporto tra loro iniziano ad intrecciarsi, ed è qui che si viene trasportati in una burrasca sempre più frenetica e appassionante. Riuscirà Pernille ad aiutare il giovane figlio, e Manfred a catturare l’ignobile assassino? E Samuel, con la sua
incoscienza, ce la farà a superare l’ennesimo guaio in cui si è infilato?
Personaggi tremendamente umani, imperfetti, ciascuno a modo suo adorabile, che si scontrano con elementi molto più forti di loro, con un destino che appare malvagio e impossibile da accettare.
Una lettura che appare a volte dispersiva, forse lenta, ma proprio perché la storia necessita di essere costruita nei minimi dettagli per essere compresa. Nonostante questo, la scrittura di Grebe è pulita, lineare, con punte di moralismo tipiche del thriller di fattura nordica. Nella critica sociale ricorda in alcuni passi Henning Mankell, anche se è come se lo sguardo qui fosse più acuto e intrigante.
Sullo sfondo della Svezia più luminosa, tra paesaggi di foreste, giardini lussureggianti di rose profumate e acque limpide, le vicende dei tre protagonisti si addentrano tra malattie fisiche e mentali, sindromi narcisistiche e tragici incidenti. Nulla è mai come sembra e il velo del reale nasconde in questo libro perfidie inimmaginabili ma tremendamente attuali.
Un thriller consigliatissimo, ricco di spunti di riflessione ma anche di suspence, godibile ed emozionante.
Sotto la cenere – Camilla Grebe
Caterina Nicolis Lundgren