In una Bologna di periferia, la vita di una classica compagnia di ragazzi viene sconvolta dalle “attenzioni”, sempre più pesanti, di un maniaco, (anzi, il Maniaco) che prima li minaccia e li terrorizza in maniera sempre più inquietante…e che poi passa direttamente all’azione.
I ragazzi, disperati, si affideranno sia alla protezione dei Carabinieri che della “mala” locale, ma basterà questo per salvarli? Il protagonista, Magilla, un agente letterario reduce da una lunga depressione, racconta in prima persona i fatti che si susseguono, alternandosi nella narrazione ai cupi pensieri in prima persona di una vittima del mostro, fino allo sconvolgente epilogo.
Paolo Alberti, al primo romanzo (edito per la collana “Libri di Belasco” di Eumeswil Edizioni, diretta dal grande Gianluca Morozzi), scrive in maniera fluida, leggera ma anche penetrante al momento giusto, e soprattutto non è mai banale, cosa non da poco soprattutto in un libro d’esordio. Il libro scorre via che è una meraviglia, appassionando il lettore che vuole sapere come andrà a finire la storia di questo gruppo di amici che assomiglia tanto alle nostre compagnie sgangherate di qualche anno fa.
Sembra quasi di sentirli parlare, questi ragazzi emiliani, tanta è la verosimiglianza che Alberti riesce ad imprimere alla storia.
A me però il finale, oltre che sorprendere, ha anche fatto un po’ incazzare. Resta il fatto che ci troviamo di fronte ad una delle migliori opere prime lette in questo ultimo periodo. Leggetelo, fidatevi, e diteci cosa ne pensate.