Valentina Redondo, tenente della Guardia Civil, è in un momento tragico della sua vita privata ma è destino che non possa ricavare lo spazio adeguato per provare a risollevarsi e riprendere il proprio cammino.
Il caso più difficile della sua carriera le piomba addosso come un macigno: è il classico delitto “nella stanza chiusa”.
Judith Pombo, presidente di un rinomato Tennis Club, viene trovata morta trafitta da una pugnalata in una cabina della goletta, la scenografica imbarcazione utilizzata dal Circolo per incontri e cene di gala.
Non vi è traccia dell’arma del delitto e la stanza è chiusa dall’interno.
Valentina e la sua squadra esplorano ogni possibile pista, scoprendo così interessi nascosti e immergendosi nelle complesse e torbide dinamiche dell’alta società.
Chi, tra i presenti, può aver avuto interesse ad eliminare Judith Pombo?
Gli interrogatori e gli accertamenti portano a definire con precisione la personalità dei partecipanti alla cena ma, soprattutto, quella della vittima. Una donna certo prepotente e potente ma in cui non si tarda a riconoscere anche la qualità della determinazione, del sapersi rialzare; aspetto in comune con la “nostra” Valentina Redondo.
Le descrizioni sono come sempre affreschi pittorici (non per nulla il Comune di Suances ha inaugurato l’itinerario letterario di Puerto Escondido, attraverso i vari luoghi della Cantabria descritti nell’omonima serie) e i personaggi sono così vivi e reali, nella loro umanità, che ce li ricordiamo tutti!
Una scrittura scorrevole, semplice ma potente, che pone continue domande al lettore. Anche il più appassionato ed esperto azzarda soluzioni, ma la sfida è aperta fino alla fine.