Quando il delitto è arte …e il linguaggio dei fiori si fa messaggero di morte
Un pomeriggio di fine estate viene sconvolto dal ritrovamento del cadavere di una giovane donna.
Non presenta segni di violenza, non ha tracce evidenti di quella che potrebbe essere la causa della morte, anzi, il viso è rilassato, quasi sereno. Giace nuda sul letto, in una posizione sensuale, la morte ha intrappolato la sua bellezza rendendola eterna, come un’opera d’arte. La squadra del capitano Rusconi si mette in moto per scoprire l’assassino, indagando nella vita della vittima, un’assistente sociale, seria, professionale, apparentemente senza nemici. La scoperta con un analogo caso del passato, un’amica di Greta Hofer, elemento della squadra di Rusconi, sposta le indagini dal professionale al personale, coinvolgendo emotivamente i protagonisti. Nel mentre, viene rinvenuto un altro cadavere, stesso modus operandi, giovane donna, nuda, anche lei in posa come una scultura, un’altra Venere resa immortale dalla sua stessa morte.
Tiziana Viganò torna con il maresciallo, ora capitano Rusconi, alle prese con serial killer che uccide le proprie vittime non in modo violento, ma con una morte dolce, le addormenta, poi le “sistema”, si potrebbe quasi dire che le allestisce ricreando le Veneri delle grandi opere d’arte. Inizia un gioco di potere tra il carnefice e la squadra designata ad indagare dove subentra anche un’esperta d’arte per interpretare le opere che man mano vengono create dall’assassino. Un assassino che lentamente nel libro si racconta al lettore, confidando un’adolescenza da vittima di bullismo a causa del suo aspetto fisico, un passato che ha profondamente segnato la psicologia della persona, creando un’empatia che non giustifica di certo l’omicidio ma che offre una diversa chiave di lettura. La stessa chiave di lettura che mette in crisi anche il capitano, quando finalmente mette fine alla sequenza di omicidi.
Con una scrittura rapida e chiara, capitoli scanditi con le date, come un diario, Tiziana Viganò regala al lettore un romanzo dove traspare la sua passione per l’arte e con un bell’approfondimento sulla psicologia dei personaggi, dove vittima e carnefice si fondono mescolando le luci e le ombre, dove tutti, in fondo sono colpevoli.