Ovunque tu sia – Harlan Coben



Harlan Coben
Ovunque tu sia
Longanesi
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Harlan Coben colpisce ancora. Nel vero senso della parole. Perchè “Ovunque tu sia”, edito in Italia da Longanesi, è un thriller che non lascia al lettore il tempo di fermarsi a pensare. Una corsa a perdifiato contro il tempo, contro i depistaggi, contro forze oscure, per riuscire a rimettere a posto le cose. Che, nello specifico, non sono cose da poco quando in ballo c’è il ritrovamento di un figlio che si credeva morto con il padre, presunto assassino, condannato al carcere con una ex moglie che l’ha abbandonato al proprio destino convinta della sua colpevolezza.

In “Ovunque tu sia” David si ritrova in carcere senza un fine pena ed avvolto da un’apatia che gli impedisce di vedere persone, parlare con compagni di sventura e trovare una qualsiasi scintilla per guardare al domani. Suo figlio è morto assassinato in casa, lui è accusato, processato e condannato per un omicidio che non ricorda di aver commesso. Peggio, tutte le prove sono contro di lui e i muri della sua cella divengono al tempo stesso confini ed orizzonti.

Tutto questo fino a quando, dopo anni di reclusione, riceve la visita della cognata, giovane giornalista investigativa in crisi professionale che gli mostra una foto in cui un bambino appare identico a come sarebbe dovuto essere il figlio creduto morto. Scherzo della genetica? Probabilità più forte della certezza? Basta pochissimo per accendere in David la fiamma della speranza che diventa il sacro fuoco della verità. Con la complicità del direttore del carcere, suo padrino e amco di famiglia, riesce rocambolescamente ad evadere trovando nella cognata quel partner in crime che lo porterà non solo a scoprire la verità su quanto accaduto nel corso del suo processo, ma soprattutto a scrivere la parola fine di una storia che racconta di indagini, di pericoli e di amore incondizionato che lega il padre al figlio.

“Ovunque tu sia” è un vortice in cui il protagonista si pulirà dalla sporcizia mentale del carcere passando nella paura, nel dolore, nel compromesso per assurgere, proprio come in un percorso di riabilitazione morale, al coronamento del proprio sogno d’amore in un finale portando il protagonista a quella vita che in fondo aveva sempre sognato. Diversa nella forma, precisa nella sostanza.

In “Ovunque tu sia” Harlan Coben non risparmia proprio nulla e mette nel suo lavoro tutto quello che serve per renderlo speciale: pagina dopo pagina David sembra assumere una visione tridimensionale, la città sembra svelare spigoli, cortili e scalinate, la suspense riesce ad accelerare il respiro del lettore salvo poi tornare a rallentarlo nel capitolo successivo con una ritmica che non ammette momenti di riflessione e tregua fino all’ultima pagina.  

Daniele Bonetti

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