Roma non è mai soltanto Roma in questo romanzo: è un organismo vivo, fatto di correnti sotterranee, bellezza antica, smog, pioggia battente, corruzione e speranza. Fabrizio Roncone torna a far muovere il suo Marco Paraldi in un ambiente che conosce bene, lo veste nuovamente di contraddizioni, lo costringe a guardarsi allo specchio e costringe il lettore a fare lo stesso. Ogni nostro castigo (Marsilio Editore) è un noir che non si limita all’indagine, ma punta il dito su chi siamo, su ciò che tolleriamo, su ciò che finiamo per giustificare nella vita quotidiana.
La trama prende avvio in un momento di passaggio, in una Roma invernale, sotto la pioggia e in attesa del Carnevale, una città decadente eppure ancora vitale. Marco Paraldi, ex cronista “epurato” dai giornali per aver sfidato i poteri forti, si reinventa vinaio in una vineria di Campo de’ Fiori, la Mezzolitro, dove gestisce bottiglie, conversazioni e confidenze, in compagnia di amici fedeli, di colleghi e personaggi che attraversano la città eterna. Una sera entra una turista americana: la sua comparsa e la sua successiva sparizione scatenano un’indagine che trascina Paraldi in una vicenda più grande di lui. A questo si intrecciano altre storie: il dramma di una ragazza di colore intrappolata in una forma di schiavitù moderna, i segreti di personaggi che si muovono tra i palazzi del potere e le zone d’ombra di Roma, le ambiguità di chi nasconde la propria identità. L’indagine si trasforma in un viaggio nei vicoli, nelle piazze, nei circoli esclusivi lungo il Tevere dove politica, servizi segreti e malavita non sono mondi separati ma realtà che si intrecciano, che si alimentano a vicenda. Roncone conduce il lettore in un percorso serrato, fatto di feste in maschera, incontri clandestini e rivelazioni dolorose, con una scrittura asciutta, veloce, a tratti giornalistica ma capace di farsi evocativa quando si sofferma sulle atmosfere della città.
Marco Paraldi, il protagonista della serie firmata da Roncone, è il fulcro di tutto: disincantato ma non cinico, idealista nonostante le disillusioni, insofferente verso chi ostenta, chi evade, chi sfrutta e chi non rispetta. È un uomo che non si arrende al compromesso e che prova, a modo suo, a rimettere a posto qualche tassello di un mondo sempre più storto. Intorno a lui si muovono personaggi vivi, mai banali: Chicca, la compagna che lo ama e lo mette alla prova; amici con cui condivide il rito delle cene del martedì e la passione per la Roma; figure ambigue che rappresentano il lato oscuro della città, spesso non del tutto malvagi ma comunque complici di un sistema corrotto. I temi che emergono sono molteplici: la ricerca della verità come bene prezioso e raro, la colpa che accompagna ogni nostra scelta, il potere che corrompe e che si traveste, le nuove forme di schiavitù che il nostro tempo preferisce non vedere, il conflitto tra morale personale e morale collettiva. E poi Roma, che non è solo scenario ma vera protagonista: con i suoi vicoli, i suoi palazzi decadenti, le sue chiese, i suoi contrasti di lusso e miseria. Una città che perdona, che corrompe, che ammalia, ma che conserva sempre un fascino impossibile da cancellare.
Lo stile di Roncone, asciutto e diretto, regala ritmo e tensione, senza rinunciare a pause di riflessione. I personaggi secondari non sono mai piatti, anche gli antagonisti hanno motivazioni e spigoli che li rendono credibili. Ogni nostro castigo è un romanzo che va oltre il giallo di intrattenimento: racconta le ombre del nostro tempo e le responsabilità che ciascuno porta con sé. Marco Paraldi si conferma un protagonista imperfetto ma necessario, un uomo che resiste alle lusinghe di una società compromessa e che continua a credere in un codice morale personale, pur sapendo che non basterà a cambiare il mondo. Roma, con le sue contraddizioni, resta lo specchio di tutto questo: uno specchio che riflette le nostre paure, le nostre debolezze ma anche quella scintilla di bellezza che sopravvive, ostinata, anche nel cuore del buio.