Alice Guerra, influencer mestrina e detective per caso, sta vivendo un momento decisamente complicato. Primo: ha iniziato, o forse no, una relazione con il commissario Salvatore Lo Cascio; secondo: si trova a ospitare a tempo indeterminato la sua amica Vespasiana di ritorno dagli USA dopo una sfortunata storia d’amore con una rock star; terzo: strani furti si susseguono tra amici e parenti di Alice. Tutto inizia con la famosa Gioconda in trasferta a Mestre e fatta sparire, proprio sotto gli occhi del commissario, il giorno stesso dell’inaugurazione della mostra. Chi può essere stato a mettere in atto un furto così sensazionale? Se lo chiedono gli inquirenti e anche Alice assieme alla zia Rosanna con le sue inseparabili amiche maranteghe Ornella e Teresina. Ma come se non bastasse, le sparizioni continuano e sono una più bizzarra dell’altra, dai bovoleti della zia Rosanna alle vecchie foto di Ornella e Teresina passando per calzini e palloncini di altri simpatici personaggi e finendo con gli amati pan di stelle di Alice. Ma perché qualcuno dovrebbe rubare oggetti privi di valore se non quello affettivo? Zia Rosanna chiede ad Alice di mettersi ad indagare per risolvere il mistero e così la novella Jessica Fletcher suo malgrado si mette all’opera e quel che scoprirà sarà davvero sorprendente.
Seconda avventura per l’influencer Alice, alter-ego dell’autrice, contornata da personaggi già conosciuti ed altri nuovi di zecca. Il libro è all’insegna dell’ironia e della leggerezza con frequenti incursioni nel romance. È un giallo veramente all’acqua di rose dove le indagini sono la scusa per raccontare in modo buffo la quotidianità del vivere nella terraferma veneziana.
Il dialetto compare di frequente con le espressioni tipiche della provincia veneta, spesso tradotte per facilitare la comprensione ai foresti.
Il romanzo è ambientato a Mestre e la Venezia poco distante è solo evocata come se distasse anni luce, due mondi che sembrano non avere intersezioni. La scelta di un tono leggero lascia in disparte le molte problematiche sociali e strutturali delle due città contigue e concentra la narrazione sull’agire della protagonista e di chi ne condivide la prossimità con un tocco di giovanile spensieratezza.
I simpatici personaggi che popolano le pagine si potrebbero tecnicamente definire “macchiette” per le loro caratteristiche, talvolta esagerate, che muovono all’ilarità, un po’ sullo stile di quelli portati a teatro dal duo comico veneziano “Carlo e Giorgio”. Come sempre poi dietro l’ironia si nascondono tipologie reali di persone, dal timido, allo stravagante, al narcisista, al romantico…
La scrittura è frizzante e scorrevole e particolarmente adatta a un pubblico giovane.
Un giallo non per gli amanti del brivido ma per chi cerca una lettura rilassante con sprazzi rosa e che può far trascorrere qualche ora sorridendo e chiedendosi quale sarà il prossimo episodio.